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Il fattore 'fascia' in casa Inter sta diventando sempre più un fardello da portarsi dietro. Dopo Javier Zanetti, i nerazzurri hanno fatto parecchia fatica a trovare un leader vero e proprio: Andrea Ranocchia prima e Mauro Icardi dopo, non sono riusciti, o non stanno riuscendo, a manifestare quell'autorità necessaria per poter essere un vero capitano. Come si legge su Il Giornale, infatti: "Il capitano, leader indiscusso sul campo da gioco, nello spogliatoio ma anche fuori dal contesto agonistico. Un ruolo che ha una sua importanza, per il quale serve carisma e personalità. Caratteristiche che, a Milano, l'ultima generazione di calciatori sembra aver smarrito. Perché indossare i gradi, quella fascia stretta attorno al braccio sinistro, spesso può tramutarsi in una vera e propria maledizione. [...] Le pagine di storia non raccontano di gesta eroiche, anzi: dopo Zanetti, sono stati Ranocchia ed Icardi i due giocatori chiamati in causa a ricevere un'eredità tanto pesante quanto scomoda. Ed entrambi, in modi differenti, hanno accusato questo peso e tradito chi ha riposto in loro fiducia, vale a dire Roberto Mancini e Stefano Pioli. Sul primo ha influito il clima non proprio idilliaco attorno alla squadra e una personalità forse fin troppo contenuta. Tanto che Mancini, ad un certo punto, gli preferì un leader sicuro di essere titolare e non in dubbio ogni giornata per qualche errore della domenica precedente, promuovendo lo stesso Icardi. Quest'ultimo, però, dopo un buon inizio è incappato in alcune scelte soprattutto comunicative discutibili: prima il siparietto sul rinnovo del contratto in estate, poi il caos creato con la pubblicazione della sua biografia, lo scontro con i tifosi e l'incapacità a trainare la squadra a suon di gol anche lontano da San Siro".
(IlGiornale.it)
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