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Da Torino: “Bremer, notte pazzesca. Il Milan sbatte sempre su di lui”

Marco Astori

Più 4 palle intercettate e 5 recuperate. Una notte spaziale per Gleison Bremer, il Milan sbatteva su di lui sempre

Altra prestazione sontuosa per Gleison Bremer, che anche ieri sera contro il Milan ha confermato di essere uno dei difensori più forti del campionato italiano. Il Corriere di Torino, nella sua edizione odierna, ha analizzato così la partita del brasiliano: "L'immagine è quella delle 22.42 di domenica, al settimo minuto di recupero di Torino-Milan. Theo Hernandez carica il sinistro, dalla barriera esce Gleison Bremer e gli respinge il tiro, l'ultima occasione dei rossoneri per prendersi i tre punti.

Finisce 0-0 ed è una grande sera per il Toro e la sua gente, la Maratona abbraccia i suoi con un coro classico e affettuoso «Forza Ragazzi». Ma più di tutti quell'abbraccio è per Gleison Bremer che si prende applausi anche dalla parte milanista dello stadio. E chi non lo fa, resta con la bocca spalancata di fronte alla prova. Che notte pazzesca per il numero 3 granata. Una di quelle vetrine che danno lustro a una stagione.

Perché se i numeri parlano chiaro da settimane, una partita come quella di ieri chiarisce anche a un'audience più vasta perché da mesi da queste parti si parla soltanto di lui. Che in tre anni ha segnato più di qualsiasi difensore centrale d'Europa (11 reti) e che in questa stagione domina in area per intercetti, duelli e colpi di testa. Lo si sapeva da prima, lo sanno bene Vlahovic e atri centravanti passati sotto le sue "amorevoli" cure in questi mesi.

Ma ripetersi per 90 minuti contro la capolista, in una serata che tiene tutti davanti al televisore perché assegna una fetta importante di scudetto nella lotta Milan/Inter... è un'altra cosa. E Bremer, come però tanti suoi compagni, lo sa bene. In 90 minuti ha ingaggiato 17 duelli vincendone 9 a terra, aggiungiamo poi gli 11 palloni contesi per aria, con 4 successi. Più 4 palle intercettate e 5 recuperate. Una notte spaziale, il Milan sbatteva su di lui sempre. Persino al 93' è stato decisivo a togliere dai piedi di Messias un autentico rigore. Anticipo netto e calcione incassato dall'attaccante", conclude il quotidiano.