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Da un girone all’altro, da Bologna-Inter a Inter-Bologna, sono cambiate un po’ di cose in casa nerazzurra. Dalla Pinetina, l'inviato di Sky Massimiliano Nebuloni ha trattato l'argomento, raccontando il momento di Icardi, di Mancini e del presidente Thohir.
ICARDI - "All’andata col Bologna, dopo il gol vittoria siglato su assist di Ljajic, il capitano rispose alle critiche con queste parole: “Mi sono arrivati quattro palloni, ho fatto tre gol. Quest’anno sono arrivati giocatori di maggior qualità e questo mi penalizza”. Fu questa seconda frase ad alterare l’allenatore e alcuni compagni di squadra. Da lì iniziarono i sentori di un rapporto no con Stevan Jovetic, che in quella partita comunque non giocò. Mancini ha cercato a lungo di unire i due sul campo, ma l’esperimento è fallito. Jovetic pian piano è scomparso e si è intristito in panchina, mentre Icardi ha continuato a giocare e fare gol".
MANCINI - "Un girone fa l’Inter era più o meno salda in testa alla classifica, ci è rimasta fino alla penultima giornata d’andata. Poi il crollo, dal primo al quinto posto, ma anche perché le altre sono scresciute e l’Inter ha fatto dei passi indietro. Ora Mancini e il suo gruppo confidano di ricambiare e tornare sui quei livelli per dare l’assalto al terzo posto".
THOHIR - "Come si faccia a restare altamente competitivi se lo domandano tutti in casa Inter, compreso Thohir e il suo management. Forse si aspettavano che il passaggio da un’Inter crepuscolare (ossia quella ereditata da Moratti) a un’Inter competitiva fosse un pochino più veloce. Invece nonostante il mercato delle ultime stagioni non ha fruttato i risultati sperati. Ma l’obiettivo di Thohir resta sempre lo stesso, portare l’Inter tra le prime dieci squadre del mondo. Non è operazione facile, soprattutto rimanendo fuori dalla CL. Senza la principale competizione europea, questo cambiamento non può avvenire. Troppo grande il gap tra chi gioca la CL e chi non la fa"
(Sky)
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