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Ha trentasette anni, Ousmane Dabo, all'Inter arriva che ne ha ventuno. Francese, di Laval, viene preso in coppia con Silvestre. Per entrambi il nerazzurro è solo un assaggio di una carriera più premiante altrove, per Ousmane è la Lazio, per Silvestre addirittura il Manchester United. Quindi, potrebbero essere per la serie 'incompresi'. Dabo gioca poco da nerazzurro, in tutto 18 presenze, dopo l'Inter gioca a Vicenza, a Parma, all'Atalanta e alla Lazio.
Chiude la carriera in campo in America, a Boston, tre anni fa.
Adesso ha una scuola calcio in Senegal. "Ho anche una azienda di vestiti. Vivo a Parigi, non mi sono mai sposato. E' vero che non ho giocato molto all'Inter, ma mi rimane in mente l'emozione del primo giorno. Giochiamo contro il Piacenza, sono terzino destro, la difesa è a cinque, lo stadio pienissimo. San Siro è uno stadio impressionante, indimenticabile. Quella squadra era fortissima, c'erano Ronaldo, Djorkaeff, Baggio".
Cosa ha rappresentato l'Inter per Dabo?
"E' stata la mia svolta, la svolta della mia carriera, venivo da una piccola società francese, la prima volta che son sceso in campo in Italia la devo all'Inter. Ho un bellissimo ricordo dell'Inter e non ho rimpianti, io sto bene così come sto adesso".
Chi vince i Mondiali?
"Il Brasile!".
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