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Dalai: “Conte ha fatto un capolavoro. L’Inter sta lavorando come se fosse in missione”

Lo scrittore di fede nerazzurra ha detto la sua sul lavoro del tecnico e su come ha portato avanti il rapporto con la squadra

Eva A. Provenzano

Lo scrittore Michele Dalai tifa Inter e in un intervento su Skysport ha parlato delle caratteristiche che hanno reso forte la squadra di Conte: «Non posso fare un analisi tecnica ma emotivamente ha creato uno spirito di forte profilo identitario. Ha cominciato a sentire il rumore dei nemici. Aiutato da una situazione non facile a livello societario ha costruito l'impresa con 'il noi contro tutti'. Poi serve capacità tecnica e tattica. Ma la stagione ad un certo punto ha funzionato a livello psicologico. L'Inter ha lavorato come se fosse in missione e questo è stato il piccolo capolavoro di Conte. Poi vediamo come finisce, con la giusta scaramanzia, ma è un capolavoro».

Ha scritto il libro 'L'alfabeto della paura' "per restituire ai bambini un mondo più naturale". «Se ho paura dello scudetto? Essendo stato il 5 maggio a Roma e avendo visto l'Inter fare cose scellerate la mia paura è questa. Però è anche vero che Conte non è quel genere di allenatore. Ha plasmato la squadra a sua immagine. Ora la nevrosi è quella di arrivare fino in fondo e manca poco», ha aggiunto.

«Se mi aspetto richieste importanti di Conte sul mercato? Conte in questo momento bisogna capire quale sia la sua possibilità concreta di avere alternative all'Inter. Allenare l'Inter nel momento in cui non c'erano più le questioni del fair play finanziario poteva essere un'occasione per chiunque. La sua bravura è stata riuscire a non rompere definitivamente quando le risorse non sono state più illimitate. Adesso tutte le squadre si trovano in difficoltà, davanti al baratro complesso delle difficoltà e l'Inter è un buon posto dove stare. Quindi credo che siano diversi i ragionamenti rispetto a quelli fatti un anno fa. E sfatare la leggenda dell'Europa credo che per lui sia suggestivo. Ha un gruppo che gli è fedele, servono aggiunte importanti ma non più quelle di due anni fa. Sospetto che ci sia volontà di trovare la strada in un anno in cui ha fatto qualcosa di eccezionale», ha aggiunto.

«Ha fatto e sta facendo un capolavoro e glielo riconoscono anche le persone che non erano dalla sua parte. Anche umanamente il cambio radicale di prospettiva dal post Siviglia a questo momento serio. Venirsi incontro è la capacità di persone intelligenti di capire quale fosse la via e trovarla. Ha una rabbia agonistica importante».

(Fonte: SS24)

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