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Nel '98 era uno dei giovani italiani più promettenti, nel 2002 uno dei giovani centrocampisti più apprezzati d’Inghilterra (73 gare e 6 gol col Chelsea, coppe comprese). Oggi Samuele Dalla Bona ha 33 anni ed è disoccupato. In mezzo la morte del papà e la depressione. Uscire dal giro è stato un attimo. Anche perché, come spiega lo stesso Dalla Bona in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, paga il fatto di non essere allineato con la mentalità italiana. L'Italia fa schifo, riporta nell'intervista. In questo paese la seconda possibilità viene data a chi si vende le partite e i Farina di turno sono costretti ad emigrare in Inghilterra. E poi il finto codice etico della nostra Nazionale. Quelli bravi, anche se sono bad boys, la maglia non la perdono.
«Mi è capitato di andare in ritiro a metà settimana per Napoli Genoa e Atalanta Portogruaro. Se perdi una partita, scattano le contestazioni, le punizioni. E io mi sono sempre ribellato. Sono cresciuto in un Paese nel quale per Chelsea Manchester United il ritiro cominciava 4 ore prima della partita. Terry non si è mai fatto mancare nulla, anche negli eccessi, eppure è stato capitano della nazionale e del Chelsea. In Italia pensano di avere a che fare con dei bambini. Mourinho è un grande, aveva capito tutto».
CALCIOSCOMMESSE - "Se rilasci interviste non autorizzate ti multano. Se vendi le partite, ti perdonano subito". Si riferisce al calcioscommesse? "Leggo che Andrea Masiello, uno che ha confessato di aver preso soldi per perdere, durante la squalifica ha incassato lo stipendio minimo che un operaio oggi si sogna e che a gennaio tornerà a giocare. Marco Rossi, altro reo confesso, l’ha preso il Perugia. Altri squalificati giocano da tempo e la giustizia sportiva fa sconti a tutti. Intanto, ci sono decine di giocatori che non hanno mai taroccato una partita senza lavoro. Io ho guadagnato bene, ma c’è gente che fatica ad arrivare a fine mese. Farina, che ha denunciato, ha dovuto smettere e per lavorare è andato in Inghilterra. Quindi uno si chiede: perché essere onesti se a far carriera sono sempre i più furbi?".
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