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Daniele Dallera, giornalista, sul Corriere della Sera ha fatto un'analisi sulle squadre italiane in Champions League:
"Il calcio italiano sa stare in Europa, lo dimostrano le nostre squadre, brillanti e vivaci (non tutte) in Champions. L’Inter conquista con due giornate di anticipo gli ottavi di finale, non accadeva da una vita. Il Napoli poteva mettersi più comodo nel suo girone se fosse stato un po’ più sveglio e coraggioso contro l’Union Berlino, ma il misero pareggio non scalfisce le sue possibilità di qualificazione, se mai conferma una fragilità di idee, quelle di Garcia. Il Milan ritrova slancio e un’anima, quella vincente, alla faccia dei dollari e dei palloni gonfiati del Psg, certo non protetti dalla insensibilità difensiva di Luis Enrique, la cui scienza tecnica è da rivalutare. La Lazio, con il suo passo un po’ troppo alternato, ha ambizioni più che motivate e giustificate. Se Sarri non abboccasse alle trappole dialettiche di Mourinho lasciando perdere la scaletta del calendario, anticipi e posticipi, godendosi di più le sue vittorie, soprattutto quella contro il Feyenoord, non riprendendo i temi del portoghese, che quanto ad agitare animi e polemiche è libero docente, vivrebbe e preparerebbe con maggiore serenità i prossimi traguardi, a cominciare dal derby"
"Resta il fatto che, seppure sia arricchita (non certo contaminata) da giocatori e campioni stranieri, questa felice atmosfera europea fa pensare positivo rispetto alla missione di Spalletti. Il c.t. non ha certo Lautaro, Leao, Kvaratskhelia, il loro passaporto non lo consente, si deve accontentare di Scamacca e Immobile, ma da lunedì bisogna stare vicino all’Italia (domani le convocazioni) che cerca un Europeo di vitale importanza. Nemmeno da pensarci a ripetere la deprimente esperienza dei due Mondiali smarriti, un Europeo mancato per mano di Macedonia e Ucraina, le nostre prossime avversarie, sarebbe una autentica tragedia sportiva (non ci piace usare parole eccessive, soprattutto di questi tempi, si tratta sempre di pallone, ma ritrovarsi ancora a casa sarebbe una botta tremenda). Imparare da Simone Inzaghi, che a livello internazionale ha già dimostrato di saperci fare, potrebbe essere una scorciatoia che porta lontano".
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