Daniele Dallera, intervenuto sul Corriere della Sera, ha posto l'attenzione sulla costruzione dal basso
Daniele Dallera, intervenuto sul Corriere della Sera, ha posto l'attenzione sulla costruzione dal basso:
"«Che noia che barba, che barba che noia» sketch geniale di due grandi attori, eterni, non certo del passato, Sandra Mondaini & Raimondo Vianello. Lo adeguiamo al calcio, a questa moda, sicuramente motivata se è così diffusa, della costruzione del gioco dal basso. Non è certo nostra intenzione contestare studi, analisi, tattiche e strategie di allenatori e staff tecnici, per giunta milionari, che adottano questa formula che esalta il possesso, ma il giro palla deve essere rapido e preciso: si chieda a Marusic o a Di Lorenzo quanto siano felici di avere fatto l’assist dell’anno ad avversari che hanno ricevuto in dono la palla gol. Lautaro non credeva ai propri occhi per la generosità di Marusic che cercava Provedel, il suo portiere, per una insulsa ripartenza dal basso"
"Così Di Lorenzo, giocatore di una intelligenza rara, sbaglia il retropassaggio raccolto da Caso del Frosinone che ridendo infierisce sul Napoli. Stagione 2019-2020, la modifica della regola numero 16 da parte dell’Ifab, che permette sulle rimesse dal fondo e sulle punizioni difensive il passaggio a un compagno all’interno dell’area di rigore, esaspera il possesso palla, quel tik e tok che sfinisce e smonta qualsiasi emozione, tra portiere e difensore, mina la creatività, la velocità, la visione. Ed espone al rischio letale. Quei gol alla Lautaro non nascono per caso: allenamenti studiati e curati nei minimi particolari durante la settimana preparano gli attaccanti a far scattare la trappola. Ormai il gioco dal basso ha trovato precise e spietate contromisure"