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Dallera: “Perché non Zanetti allenatore? Impensabile che Alvarez non…”

Una svolta ci vuole, altrimenti il rischio di perdere non solo il terzo posto, che già sta sfuggendo, ma anche la faccia, può diventare realtà. Una svolta che va nella direzione opposta a quella presa da Andrea Stramaccioni, persona...

Francesco Parrone

Una svolta ci vuole, altrimenti il rischio di perdere non solo il terzo posto, che già sta sfuggendo, ma anche la faccia, puòdiventare realtà. Una svolta che va nella direzione opposta a quella presa da Andrea Stramaccioni, persona per bene, rafforzato da una dialettica generosa che conferma una laurea vera, la sua, fatica applicata ai libri di diritto penale e civile, ma un po’ indebolito ahinoi negli studi tecnico-tattici (e di gestione di una squadra di alto livello), quelli che una panchina come l’Inter richiede.

Si sapeva che il Tottenham avrebbe rappresentato un ostacolo troppo ambizioso per questa Inter che fa fatica a saltare qualsiasi impedimento, anche un paracarro. Ma essere derisi dal Bologna, squadra ben guidata da Pioli sia chiaro, supera ogni confine della pazienza, messa a dura prova dal primo tempo col Catania e dalle sconfitte (andata e ritorno) col Siena per esempio, contro il quale l’Inter si è afflosciata come un creme caramel.

Ovvio che Massimo Moratti sia infastidito. Prima di ridare ordine alla società, azione questa vitale, bisogna che il presidente intervenga ora, subito, al massimo domani: è un innovatore, lo confermano certe scelte, come quella di chiamare Roberto Mancini, poi Mourinho, Leonardo e lo stesso Andrea Stramaccioni.

Perché non scuotere una squadra piena di pigrizie fisiche e mentali affidando la guida a Javier Zanetti, il capitano-allenatore ideale? Zanetti sa tutto dell’Inter, conosce i suoi peccati, è l’immagine più elevata di come si deve giocare e lottare. Impensabile che uno come Alvarez, un esempio non casuale, possa non capire la lezione morale e sportiva che Zanetti può impartire. A tutti.

E Stramaccioni? Un uomo intelligente che vuole bene all’Inter, capirebbe l’urgenza del momento, sarebbe il primo a fare il tifo per Zanetti, consapevole che una bella ripassata sulla panchina della Primavera lo rilancerebbe per un grande futuro da allenatore.