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Dalmat: “L’Inter e il coma, vi racconto tutto. Sei mesi in sedia a rotelle, ora vorrei…”
Un'intervista profonda, in cui Stephane Dalmat ha raccontato i suoi trascorsi all'Inter, ma anche molto di più. Compreso l'incidente in moto nel 2017 che lo ha costretto a sei giorni di coma. Ecco le parole dell'ex centrocampista nerazzurro al Corriere della Sera:
«Clarence Seedorf, per me era un’ispirazione. Alcune mie giocate gli ricordavano quelle che si vedono alla PlayStation. Anche Vieri mi stimava, non capiva perché non venissi convocato in Nazionale, e aveva chiesto a Laurent Blanc di parlare con Zidane per convincere il selezionatore della Francia».
«Ho investito nel settore immobiliare, affitto appartamenti. Ma sono soprattutto un papà: mio figlio, Aaron, è nato un anno fa. La famiglia è un riferimento. Con i primi stipendi da professionista, al Lens, ho comprato casa ai miei genitori, che ora vivono in Martinica. Ho due fratelli, uno è stato calciatore e ha giocato qualche mese a Lecce. Mi piacerebbe tornare in campo come allenatore di un settore giovanile. Ancelotti è il mio tecnico preferito».
«Anche. La verità è che ho rischiato di morire. Nel 2017 ho un brutto incidente in moto, a Bordeaux: perdo il controllo e vado a sbattere contro un muro. Sei giorni di coma. Al risveglio, i medici dicono che potrei non camminare più. Ho il bacino fratturato, mi sottopongo a 25 interventi, le viti tengono insieme le ossa. Passo sei mesi su una sedia a rotelle. Reagisco, faccio riabilitazione, piango molto e ho paura. Solo i miei familiari lo sanno. Mi sento solo. Ma alla fine vinco la partita, la più difficile, e torno in piedi. Cammino. In questo caso ho avuto la mentalità del campione».
(Fonte: Corriere della Sera)
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