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Repubblica – Dal Pino può andare per vie legali: gli scenari. Rischio commissariamento

Marco Astori

Il quotidiano illustra i motivi della richiesta di sette club delle dimissioni a Paolo Dal Pino e gli scenari possibili

E' notizia di ieri del Sole 24 Ore la lettera presentata da sette club di Serie A, tra cui anche l'Inter, alla Lega Serie A per chiedere le dimissioni del presidente Paolo Dal Pino. Repubblica, nella sua edizione odierna, ne elenca le motivazioni e spiegando anche i possibili scenari futuri: "Non si è dimesso, vuole capire quanti club siano pronti ad appoggiarlo, davvero. E non esclude di rispondere per vie legali. Un invito rafforzato da una seconda missiva, dello studio legale Chiomenti, in cui si accusa Dal Pino di avere di fatto rallentato l'assegnazione dei diritti tv della Serie A per il prossimo triennio, con danno per le associate, in nome del progetto di una nuova media company partecipata da fondi di investimento. Un progetto approvato in via preliminare in Lega, ma poi abbandonato proprio dai sette club che ora presentano il conto.

Al presidente si imputa di essere andato oltre le proprie competenze, facendosi promotore di una linea: cedere capitale e potere decisionale a soggetti finanziari, sulla base di una sottovalutazione di quanto la Serie A avrebbe incassato dai diritti di trasmissione. Si era calcolato valessero 700 milioni a stagione. Dazn, vincitrice della gara principale, pagherà in media 840 milioni l'anno per le 10 partite di ogni giornata, di cui 7 in esclusiva. Un altro centinaio è atteso dalla vendita in co-esclusiva delle altre 3 gare, con Sky in pole position per l'aggiudicazione. Incassi che non renderebbero più necessario il miliardo e 700 milioni offerto dal consorzio Cvc, Advent ed Fsi per il 10 percento della nuova società che avrebbe dovuto gestire i diritti per il prossimo decennio.

I critici di Dal Pino non hanno i numeri per portarne ai voti la sfiducia: ne servono 8, ne manca uno. E in assemblea la mozione dovrebbe raccoglierne 14. Ma gli altri 13 club, fra cui Roma e Milan, sono fedeli al presidente e considerano la lettera un atto gravissimo. Servono 14 voti anche per approvare qualsiasi futuro provvedimento. Il rischio è la paralisi. Se non si troverà un compromesso, c'è anche l'ipotesi di commissariamento della Lega da parte della Figc. Una prospettiva che non piace a nessuno. Nemmeno ad Agnelli e Lotito, promotori forti della richiesta di dimissioni", conclude il quotidiano.