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Sulle colonne de' Il Giornale, nel suo editoriale Tony Damascelli ripercorre le vicende estive di mercato con il no di Antonio Conte alla Roma e la scelta di sposare il progetto Inter: "La voglia di sfidare la Juventus lo portò a declinare l’offerta e a dirigersi a Milano. Là dove la fame era ed è antica, nove anni di digiuno dopo i trionfi di Mourinho e Moratti, nove anni di invidia e gelosia nei confronti della succitata Juventus che, invece, ha portato via tutto il patrimonio nazionale, mostrando il proprio valore con due finali di Champions, proprio dopo la partenza di Conte".
Il giornalista spiega la decisione dell'allenatore nerazzurro: "In pratica: una cosa è riaccendere l’entusiasmo in un gruppo depresso e Conte lo ha saputo fare a Torino con i bianconeri, in nazionale e poi a Londra con il Chelsea, e un’altra cosa, ben diversa, anzi opposta, è tentare di tenere alta la fame in chi ha la pancia piena dopo gli otto anni di cui sopra".
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