L'Inter si avvia a diventare di proprietà cinese e ovviamente la cosa dà la stura a molti opinionisti di commentare l'epocale passaggio. Tra essi Tony Damascelli che sul Giornale commenta con sarcasmo: «Il 12 giugno 1978, Ivanoe Fraizzoli, fu accolto dalla delegazione cinese all’aeroporto di Pechino, su idea di Mazzola e Beltrami, andava alla scoperta, con la sua Inter, della Cina comunista per un interesse primario: assicurarsi la fornitura delle divise dell’esercito. La visita alle fabbriche di seta non lo convinse pienamente. Trentotto anni dopo, i cinesi vengono a Milano per comprarsi le divise del Milan e dell’Inter, si apre un nuovo scenario, il “delby de Milan”, sfida di milioni tra Molatti e Bellusconi, se vogliamo proprio restare nel sollazzo della dizione e della plonuncia. Nessuno avrebbe immaginato che la Milano da bele sarebbe crollata sotto le proprie macerie, lussuose e lussuriose. Lei da sempre portatrice di dané nel mondo oggi apre la porta a investitori che vengono dall’Oriente, pronti a comprare case, uffici, alberghi, ristoranti, squadre di football, comprensori turistici. Arrivano, i cinesi, stravolgono abitudini, Moratti e Berlusconi hanno capito che il tempo delle mele è finito, si va all’incasso, facendo di necessità virtù, a Pechino il calcio alle origini in quella zona del mondo, sembra prendere il popolo, il partito si agita per la partita, l’Europa è territorio di conquista e Milano è la terra promessa e promettente. Giocano, Moratti e Berlusconi, a chi arriva primo, non in classifica ma in banca, a riscuotere il dovuto. Di certo è la svolta, San Siro sarà la capitale di Chinatown».
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Damascelli ironizza: «Inter e Milan crollano sotto le proprie macerie. Ora c’è il deLby della Milano da beLe»
L'Inter si avvia a diventare di proprietà cinese e ovviamente la cosa dà la stura a molti opinionisti di commentare l'epocale passaggio
(giornale)
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