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Getty Images
Nel corso di un'ampia intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Ilaria D'Amico ha parlato così del campionato italiano e della corsa al vertice:
«Milan e Inter quando sono in vetta si fanno sempre bene a vicenda, perché si pungolano. Pioli che sembrava essere ripartito dalle fatiche del finale della scorsa stagione sta invece dimostrando di avere ancora la capacità di tirare fuori il meglio dal gruppo; Inzaghi ha disposizione una rosa molto attrezzata e un punto di riferimento come Marotta con cui può fare belle cose. Il pallino al momento lo vedo lì. Aspetto il Napoli che è in un ritardo enorme, ma che l’anno scorso mi aveva riempito gli occhi. Dopo un tecnico come Spalletti non sarebbe stato facile per nessuno, bisogna trovare la chiave giusta per far sì che il gruppo regali ancora quei frutti maturati nelle stagioni precedenti. Quanto alla Roma, Mourinho somiglia molto all’allenatore che mancava da anni dal punto di vista della capacità di emozionare, ma non so se tutto questo corrisponda a un risultato possibile a livello di scudetto, li vedo spesso fragili. Anche la Lazio di Sarri che l’anno scorso era così solida fa fatica. Mi piace molto Italiano, la sua Fiorentina sta andando bene e lui sta crescendo un passo dopo l’altro per farsi valere con il lavoro, il gioco e la solidità che sa dare alle squadre. Va senza dubbio seguito. Resta il fatto che siamo ancora all’inizio e può succedere di tutto».
Oggi c’è Milan-Juve.
«Sempre una partita bellissima. Vorrei capire meglio questa Juve, che non bisogna mai dare per morta. Sarà un ottimo modo per testare sia la tenuta del Milan, sia la capacità di rilancio dei bianconeri».
Chi può andare più lontano in Champions League?
«Il Napoli in Europa sa tirare fuori cose straordinarie; c’è ancora il gusto amaro della finale persa dall’Inter che spero sia motivo di rilancio, anche se non è sempre facile ripartire senza avere paura; il Milan sulla carta è la più europea delle nostre squadre; la Lazio deve ritrovarsi e se lo farà, se saprà cucirsi addosso il gioco sartoriale di Sarri, andrà avanti».
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