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Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Dan Peterson elogia Antonio Conte, grande artefice dello scudetto conquistato dall'Inter. "Nel 1953-54 ho studiato all’Università dell’Illinois. Lì il professor Armand Seidler ha avuto un grande impatto su di me. Insegnava difesa personale e programmi di condizione fisica. Penso ad Antonio Conte e allo scudetto dell’Inter, ricordo la sua lezione più importante: «Una squadra rispecchia la personalità del suo allenatore». Senza dubbio, l’Inter è l’anima di Conte. Altro insegnamento di Seidler: «Il primo lavoro dell’allenatore è essere esigente». Eccovi Conte. L’Inter prima faceva fatica, poi è scattata".
"Ecco la mentalità di Conte: «Non andiamo in campo per un pareggio!». E tutti sono stati trascinati nella missione. Su certi aspetti, Conte è inflessibile, su altri dimostra saggezza e grande flessibilità. Ha tenuto in panchina per sei mesi Eriksen, che oggi vince le partite, è una stella. Lo scorso anno dava la colpa per le sconfitte agli altri. Ora, come un grande generale, ha preso le frecce della critica nel proprio petto. Conte non è simpatico a tutti: conosco interisti che dicono «non mi piace, è arrogante». Dicevano lo stesso di José Mourinho. Conte ha trasmesso quella giusta arroganza che una grande squadra deve avere: vuol dire… autostima. Conte non è morbido nemmeno con i dirigenti: ha già dichiarato che vuole chiarezza, progetto, garanzie. Il suo messaggio: «Bello lo scudetto. Ora la Champions!». Chi non sta con lui, scenda dal pullman. Se l’Inter se lo lascia scappare, sarà un Titanic 2021. Attenti tutti!".
(Gazzetta dello Sport)
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