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De Calò: “L’assenza di Brozovic non è più un problema. Calhanoglu alla Pirlo? Ci pensi…”

Andrea Della Sala

Della scelta di Inzaghi di abbassare in regia Calhanoglu per le due sfide col Barcellona ha parlato il giornalista Alessandro De Calò

Della scelta di Inzaghi di abbassare in regia Calhanoglu per le due sfide col Barcellona ha parlato il giornalista Alessandro De Calò su La Gazzetta dello Sport:

Simone Inzaghi ha promosso Onana titolare al posto di Handanovic, assicurando una maggiore tranquillità a quelli che non sentivano le spalle abbastanza coperte. Non solo. Ha riacceso la luce e l’orgoglio di Skriniar, affidandogli la fascia di capitano. Ha restituito Dimarco al suo ruolo, nella scia della scelta in azzurro di Mancini. Di più. Ha usato Lautaro come una specie di boa inamovibile sul fronte del gol, finché – in tutti i sensi – non l’ha ritrovato. D’accordo, Inzaghi ha anche abbassato il baricentro e restituito un cuore alla squadra che sembrava non battere più forte, come una volta. Però il dato non è questo, l’indicazione che ci arriva è un’altra. L’assenza di Brozovic, nella stagione scorsa, era stata fatale nello sprint per lo scudetto perso con il Milan.

Asllani era stato promosso nei test del precampionato, poi è rimasto ai margini e quando è stato schierato titolare contro Mourinho non ha giocato male, però non poteva funzionare come solido perno della giostra. Là Inzaghi ha avuto un’illuminazione: consegnare le chiavi della regia a Calhanoglu, spostando tutto più indietro, nell’arrocco felice di Champions contro il Barça. Così l’Inter ha cominciato a svoltare, trascinata dall’ispirazione e, simbolicamente, anche dal gol-partita del suo numero 10. Nessuno può davvero imporre alla squadra un “meneur de jeu”, come dicono i francesi, il centrocampista che dirige il gioco. Quello creativo, da cui molto nasce e tutto passa. Non si sceglie, si viene scelti. Sono i compagni che si affidano a lui, perché annusano la differenza e capiscono che conviene fare sponda su chi risolve i problemi, soprattutto quando il fango incombe e la temperatura sale.

La doppia sfida col Barcellona – intervallata dal successo sul Sassuolo – ha cambiato la rotta dell’Inter. Domani, nel match da pranzo della domenica con la Salernitana, capiremo se si è trattato solo di un formidabile scatto di reni o qualcosa di più profondo, solido e definitivo come l’inizio di un’altra storia. Per ora i numeri ci dicono che l’Inter può anche fare a meno di Brozovic. Non è più un problema. La situazione è ribaltata. Inzaghi lo può recuperare con calma e del resto sappiamo che c’è un Mondiale sullo sfondo. A modo suo, il Calha è un leader duttile e silenzioso che ha peregrinato a lungo nelle sue squadre di club in cerca di una collocazione fissa sul campo. Partendo dall’ala sinistra è arretrato fino alla mediana, seguendo con diverse tappe un percorso non troppo lontano da quello esemplare di Andrea Pirlo.