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L'editorialista della Gazzetta dello Sport, Alessandro de Calò, dalle pagine dell'inserto della rosea, Extra Time, prova a dire la sua su Antonio Conte ed il suo futuro all'Inter: "In agosto, quando tutto stava cominciando e coagulando, chi pensava che Antonio Conte potesse vincerlo davvero il famoso double ? Adesso l’ex citì azzurro è a un passo dalla doppietta campionato-coppa e tutto sembra normale. Ci siamo abituati. È stata una scalata lunga e continua. Dopo una partenza a razzo del City di Pep Guardiola e qualche giro di giostra tra le big, la gerarchia tra i migliori allenatori del mondo concentrati in Inghilterra ha cominciato a essere chiara fino dai primi mesi. Non so se Conte sia più bravo di Guardiola e di Mourinho, se sta molto davanti a Wenger, Klopp e Pochettino. Non credo che abbia senso fare classifiche assolute su qualcosa di molto liquido com’è il calcio di oggi, declinato in tutte le sue salse più importanti: inglesi, spagnole, tedesche, italiane, francesi, brasiliane, argentine. Lo stipendio dei tecnici e i relativi risultati che mettono in fila sul campo aiutano a definire una gerarchia basata su dati oggettivi. Ci sono altre variabili: la qualità - più o meno seducente - del calcio che propongono, la capacità di adattarsi alle diverse situazioni, la predisposizione a plagiare l’ambiente e i giocatori, il numero di allievi innescati in giro per il mondo. Il difficile per Conte - paradossalmente - comincia adesso: è la prima scelta dell’Inter, deve decidere cosa fare. Intanto il suo ex assistente, Massimo Carrera, ha riportato al successo lo Spartak Mosca, la squadra con più titoli e più tifosi che c’è in Russia. Si erano incrociati nella Juve, che continua a vincere anche senza di loro. Come scuola non è male.
(Gazzetta dello Sport)
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