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De Calò: “Inzaghi, l’incrocio con Motta e Simeone per consacrarsi. Bivio fondamentale Inter”

Andrea Della Sala Redattore 
Del percorso di Inzaghi all'Inter e della stagione che stanno disputando i nerazzurri ha parlato il giornalista

Del percorso di Inzaghi all'Inter e della stagione che stanno disputando i nerazzurri ha parlato, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Alessandro De Calò:

C’è stato un momento, nel marzo di un anno fa, in cui l’Inter non andava benissimo e Simone Inzaghi si trovava in difficoltà. Tutto si era risolto con l’exploit di Champions, nel doppio derby vinto in semifinale con i rossoneri e nella finale persa in piedi contro Guardiola. Anche il successo in Coppa Italia aveva completato il cambio di scena. Ma intanto quella volta, nel marzo di un anno fa, si parlava di possibili sostituti sulla panchina nerazzurra. E giravano tre nomi: Conte, Motta, Simeone. Gli ultimi due Inzaghi li affronterà adesso nello spazio di quattro giorni. Oggi l’Inter si misura col Bologna al Dall’Ara e mercoledì in Champions a Madrid dovrà difendere il gol di vantaggio sull’Atletico del Cholo. Non si tratta di un bivio banale. In tedesco – la lingua che frequenta Arnautovic, autore dell’1-0 a San Siro – si potrebbe chiamarlo “zeitenwende”, un vero e proprio punto di svolta. C’è un filo rosso che tiene legati Inzaghi, Motta, Simeone e il destino di Inter, Bologna e Atletico.

Simeone ha fatto da battistrada entrando in pista nel dicembre 2011, quando l’Atletico era una squadra relegata ai margini del calcio spagnolo ed europeo dal dominio assoluto del Barça di Messi e del Real di CR7. Il marchio di Simeone, soprattutto per quanto ha fatto vedere nei primi anni – lo sappiamo – è quello di un calcio difensivo, ispirato dal modello del padre calcistico che è stato Bilardo. Un calcio operaio, attraversato da forte senso di appartenenza, fatto di copertura degli spazi, aggressività e capacità di soffrire. La crescita verticale dei Colchoneros è segnata da tacche importanti, finali di Champions, e un paio di Europa League e campionati vinti in Spagna davanti ai più potenti rivali.

Qualcosa di simile a quello che ha lanciato in orbita l’Inter di Simone Inzaghi e adesso sta spingendo verso l’alto il Bologna di Thiago Motta. Tutto è relativo, le dimensioni continuano a essere diverse. Però l’intreccio resta e, in questa trama, il bivio diventa fondamentale soprattutto per l’Inter. La corsa verso lo scudetto della seconda stella è una marcia trionfale, eppure la conferma in Europa dopo l’impresa sfiorata l’anno scorso sarebbe un sigillo importante, quasi l’apertura di un ciclo. Il Bologna che ha vinto le sue ultime 6 partite è il peggiore avversario da affrontare in questo momento in campionato. Motta, assieme a Inzaghi, gioca il migliore calcio che si può vedere in A e ha già eliminato l’Inter dalla Coppa Italia. Ci sono in ballo destini individuali e di squadra. In Champions, l’Atletico è un osso duro, quando gioca in casa si trasforma: ha vinto tutte le partite. Anche nella Liga ha numeri da record, con 13 successi, un pari e zero sconfitte. Nel Metropolitano, molto si deciderà tra pressing alto e costruzione dal basso e l’esito dipenderà dalla capacità di colpire i punti deboli dell’avversario. Volando oltre la morsa di questi due ostacoli, Inzaghi si garantirebbe lo slancio per un doppio affondo felice, in Italia e in Europa. Ma anche qualcosa in più: la consacrazione nel mondo Inter, che un anno fa sembrava soltanto utopia.


 


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