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Il presidente Erick Thohir sta lavorando sodo per costruire un'Inter che torni in alto, come fa notare Claudio De Carli sul Giornale di oggi: «Non sta trascurando neppure l’angolo più cimicioso della faccenda,con la pazienza che lo certifica ha anticipato almeno un biennio di assestamento e intanto sta mettendo mano a tutto e a tutti con una concretezza che allarma perchè il mondo del calcio è abituato ad altro. Sul campo ne ha già fatti fuori nove: Zanetti, Milito, Cambiasso, Samuel, Chivu, Castellazzi, Wallace, Mudingayi e Mariga, almeno altri due sono palesemente in uscita: Alvarez e Campagnaro, offerte pesanti potrebbero far vacillare le conferme di Handanovic e Guarin (la Juventus ha offerto 15 mln). Thohir vuole un’Inter autosufficiente, anzi capace di sostenere la proprietà, e in società ha ribaltato più che sul campo. Nel cda Grant Ferguson, Handy Soetedjo, Thomas Shreve e Isenta Hioe, ultimo arrivato, direttore finanziario della Surya Esa Perkasa, colosso del gas di proprietà di Garibaldi, fratello maggiore del presidente, studi a Oklahoma come tutti i componenti del nuovo organigramma, Michael Williamson direttore dell’area amministrativa, Mark van Huuksloot per la pianificazione strategica, tesoreria in mano a Noor Romawibowo».
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