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1) La difesa dell’Inter è un muro quasi imperforabile. Tra campionato e Champions in 31 partite (24 + 7), la porta di Sommer è rimasta inviolata 19 volte (15 + 4). Il reparto arretrato regala certezze a livello individuale e collettivo: può cambiare qualche interprete (ieri assente Acerbi e dentro De Vrij) ma non il risultato finale.
2) Il centrocampo è il settore in cui l’Inter è più forte e può tenere testa a qualsiasi altra squadra europea. Ebbene ieri due perni come Calhanoglu e Mkhitaryan hanno conosciuto una giornata meno brillante, ma nonostante questo l’Inter, con Barella tra i migliori, ha tenuto il campo e creato molto. Con Calha e Micki ai loro livelli, il Wanda farà meno paura.
3) Si può vincere anche senza avere Thuram e Lautaro nel tabellino dei marcatori. L’Inter è in grado di rendersi pericolosa con più giocatori e segnare finalmente anche con uno degli attaccanti di scorta.
4) La mentalità è ormai quella della grande squadra. Nel primo tempo l’Inter è sembrata un po’ contratta, quasi studiasse l’avversario, ma mai avendone paura. Consapevolezza della propria forza, capacità di tenere il campo, cogliere il momento in cui colpire, sapersi difendere pur mantenendo sempre un atteggiamento offensivo. Sono tutte qualità che l’Inter mostra di avere. A fine partita i giocatori soddisfatti del risultato hanno subito detto quasi all’unisono che andranno a Madrid per vincere anche la gara di ritorno. Questa si chiama mentalità vincente.
5) Compattezza e unione. Tutti in campo si aiutano, corrono per il compagno, partecipano. Non ci sono mai gesti di stizza dopo un passaggio sbagliato, un’occasione fallita, un cambio durante la gara. Chi gioca dall’inizio, chi entra, chi resta in panchina partecipa alle partite e alle vittorie con la stessa energia ed entusiasmo. Merito di Inzaghi che oggi dimostra di avere totalmente il gruppo in mano. I gesti di affetto nei confronti di Arnautovic dopo i gol sbagliati dimostrano il clima positivo che si respira nello spogliatoio. Quando una squadra affronta partite ed avversari con questo spirito la metà del lavoro è fatto. A questo si aggiunge ovviamente il gioco, propositivo, solido, convincente, chiaro. L’Inter fa sempre le stesse cose ma le fa sempre bene. Con una condizione atletica ottimale.
Coraggio dunque, al Wanda senza paura".
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