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De Grandis: “Coutinho? Non sono severo con l’Inter: non era pronto. Gabigol…”

Stefano De Grandis, giornalista Sky, ha espresso la sua opinione sull'esplosione di Coutinho, ceduto troppo presto dall'Inter che lo aveva scoperto. Su Gabigol, invece, ha proposto un paragone con Gabriel jesus

Dario Di Noi

L'esplosione di Philippe Coutinho - a sensazione - farà discutere sempre, sempre e comunque, intorno all'ambiente Inter. I nerazzurri lo hanno scovato quando era giovanissimo, nemmeno 16enne, ma una volta accolto da maggiorenne a Milano non hanno saputo farlo crescere. Oggi il rimpianto è enorme, almeno a giudicare da quello che Cou è diventato. Ognuno si è fatto la sua idea, e così Stefano De Grandis.

Il giornalista Sky ha affrontato l'argomento in questi termini: "Cosa abbiamo sbagliato noi in Italia con Coutinho? Allora, io non sono tanto severo in questo caso. Perché se tu fai caso a tutte le squadre di talenti ne escono tanti. Sento tanti amici della Roma che mi dicono: “Ah, incredibile, tutti questi giovani che abbiamo mandato via”. Il punto è che le grandi squadre non hanno il tempo di aspettare. Coutinho secondo me è maturato pian piano con il tempo, un po’ come sta facendo Politano adesso, per fare un esempio, che nel Sassuolo sta diventando fortissimo. Ci sono altri giocatori che si sono trovati in grandi squadre, ma non si sono dimostrati pronti. L’Inter ha dovuto lasciare andare Coutinho perché ancora non era pronto, era giovane. Poi certo, puoi cercare di mandarlo via in prestito e di trattenerlo, questo è chiaro, però a volte capita che tu prenda un giocatore che poi matura lontano. Non so se vi ricordate Zamorano: il Bologna prese Rubio e Zamorano, tagliando il secondo. Poi Zamorano è diventato un fuoriclasse nel Real Madrid ed è stato fortissimo all’Inter. Capita quando sono giovani, o perché non intravedi il fatto che diventeranno dei fenomeni o, semplicemente, perchè sono i ragazzi stessi che maturano più tardi. Gabriel Jesus? E’ molto forte. L’assist per Neymar contro l’Argentina è una cosa fantastica, non solo per il gesto tecnico ma perché si capisce che è un centravanti che gioca per la squadra e non per se stesso. Gioca con gli altri, è uno di movimento, si può permettere di cambiare di posizione con Neymar. Mi viene in mente, permettetemi una battuta, che con l’Inter ci sia stato uno scambio di persona quando sono andati a comprare il loro Gabriel. In realtà non è esattamente così, perché Gabriel Barbosa aveva fatto anche più gol di Gabriel Jesus in Brasile. Credo che la differenza sia nell’atteggiamento: Gabriel Jesus è un giocatore che gioca per la squadra, mentre Gabigol per ora si pettina troppo, è molto innamorato di se stesso e questo atteggiamento, per ora, gli ha negato la possibilità di giocare nell’Inter".

(Fonte: Sky)