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Stefano De Grandis a Sky Sport 24 ha commentato la situazione attuale dell'Inter, soffermandosi sulla scelta di Stefano Pioli.
“La prima questione che Pioli si troverà ad affrontare sarà capire bene il materiale che ha a disposizione. In tutte le rose delle grandi squadre si incontra maggiore difficoltà di gestione. In undici vanno in campo, gli altri vanno fuori e si innervosiscono. Eder, ad esempio, a me sta piacendo, sta giocando bene e quando veniva tolto da de Boer (che lo toglieva a caso anche quando era migliore in campo) si infastidiva. Nel 4-3-3 Pioli potrebbe iniziare con Candreva e Perisic sulle fasce e il suo compito, quindi, sarà quello di convincere Eder che tornerà comunque utile all'Inter. Pioli, comunque, conosce bene il campionato e i giocatori che allena, al Bologna e alla Lazio è stato spettacolare con due moduli differenti. Se riuscirà a trasmettere la bontà delle sue idee non sarà una stagione da buttare per l’Inter, ma si potrà risalire. Miranda e Murillo? Deve convincerli a rischiare, a giocare alto. Medel anche se a molti non piace difficilmente è sostituibile, ruba palloni, è aggressivo. Penso che in entrambi i moduli difficilmente lo lascerà fuori. Banega? Nel 4-2-3-1 può provarlo, è rapido, tecnico, può giocare bene tra le linee. Nel 4-3-3 è invece pù complicato, perché è una mezzala offensiva, in più non ha un grande fisico e deve adattarsi al campionato italiano. Scelta? Su Marcelino ho già detto che può esser bravissimo, ma sarebbe stato un errore incredibile prenderlo perché avrebbe dovuto spiegare il suo gioco a tutti, in una lingua diversa da quella italiana. Pioli può essere un normalizzatore, che non vuol dire accontentarsi, ma fare in modo di non creare rivoluzioni continuando il lavoro di de Boer con ordine e semplicità. Dovrà fare le scelte giuste durante la partita, de Boer non sempre mi ha convinto. Ho visto togliere Candreva da migliore in campo e una volta Eder da migliore in campo. Gli allenatori bravi sono quelli che leggono le partite e fanno le scelte di conseguenze”, le parole del giornalista.
(Fonte: Sky Sport)
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