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Sui calendari
—"Abbiamo permesso un caos totale nel passare da 16 a 18 e poi a 20 squadre, ma le partite continuano ad aumentare, fino a 75-80. I giocatori saranno usurati, almeno chi riuscirà ad arrivare fino alla fine. Magari qualche campione l'anno seguente dovrà stare in pensione e non partecipare con la stessa fisicità, preparazione e mentalità al campionato successivo".
Sugli stadi
—"Non abbiamo infrastrutture, si è fatta una legge per accelerare ma è tutto da vedere perché poi quando si passa alla politica locale interviene il burocratese. Per investire negli impianti bisogna vedere anche un cleaning delle tifoserie. In Inghilterra gli hooligans sono stati messi fuori, in Italia ci sono tifoserie condizionanti che possono dettare limitazioni sulla frequentabilità dello stadio. Quando ho posto il problema ai governi passati, sono rimasto basito perché mi è stato detto che i sostenitori non possono essere gestiti. Probabilmente perché rappresentano voti. Questo è gravissimo, è un'ammissione di debolezza dello Stato, che ammette la delinquenza negli stadi, che sono terra libera. È inconcepibile"
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