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Lunga intervista concessa da Rodrigo De Paul, centrocampista dell'Udinese, ai microfoni di Tuttosport. L'argentino ha parlato del suo futuro, dell'interesse dell'Inter nei suoi confronti e non solo.
Rodrigo, il mercato è un frullatore: come si convive con il nome sempre sbattuto in prima pagina?
«Ormai è da un paio d’anni che è così. All’inizio era difficile, adesso gestisco meglio la situazione, comprese... le prese in giro dei compagni che arrivano con i giornali e mi dicono dove mi hanno venduto».
È vero, come sostengono molti allenatori, che queste cose condizionano il vostro rendimento in campo?
«No, quando ti alleni e la palla gira, dimentichi tutto. Tra fine dicembre e gennaio ho segnato tre gol in tre partite tutti decisivi: credo quello sia il modo migliore per rispondere alle voci sul mio conto».
L’Inter, “vista da vicino” è già da scudetto?
«Sì, innanzitutto perché ha un allenatore top: nel primo tempo li abbiamo messi in difficoltà dato che Gotti è bravissimo a preparare le partite. Nell’intervallo Conte ha cambiato un paio di cose e l’Inter ha cambiato passo. Anche se quella di domenica era la classica partita che sarebbe stata decisa dall’episodio, come è stato».
Rodrigo, salva l’Udinese e poi che succede?
«Lo dico tranquillamente: io non voglio rimanere sempre alla stessa riga. Ho giocato la Champions a 19 anni con il Valencia e voglio tornare a farlo. Voglio andare a un Mondiale (e ora iniziano le qualificazioni) e voglio provare a vincere la Coppa America che si gioca in Argentina a giugno. Poi, in estate, parleremo di tutto il resto».
Lei ha detto che Conte è tra i tre migliori allenatori al mondo, le piacerebbe essere allenato da lui?
«Certi allenatori riescono a farti vedere cose che tu da solo non riesci a vedere. È chiaro che mi piacerebbe essere allenato da tutti gli allenatori considerati top. A proposito, Gotti è uno degli allenatori più bravi che abbia mai avuto».
Chi vince il campionato?
«L’Inter, come detto, lotterà fino in fondo, ma la Juve è abituata a stare lì e non sarà facile batterla».
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