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"Non è detto che debba essere anche un’altra Roma. Il confronto con una squadra evoluta, pericolosa e ricca di soluzioni come quella di Simone Inzaghi può rappresentare una sorta di “crash test”. “Giochiamo come sappiamo e come abbiamo imparato a fare e vediamo a che punto siamo”, potrebbe essere il ragionevole pensiero dello staff giallorosso. Dunque avanti con l’impianto conosciuto e con gli uomini che in esso si sono dimostrati finora a proprio agio. Ma De Rossi è un uomo, oltre che un allenatore, intelligente. E sa che potrebbe essere rischioso, e magari pure troppo ambizioso, sfidare l’Inter con leggerezza. Non è esclusa dunque qualche variazione".
"La più vociferata è il possibile inserimento di Bove al posto di El Shaarawy, ma in mediana, con Pellegrini più “alto”. Così il centrocampo avrebbe senz’altro più capacità di interdizione. Edo si metterebbe sulle tracce di Barella e magari potrebbe anche andare a ringhiare su Calha a inizio azione. Compito che non può essere affidato a Dybala: De Rossi ha alleggerito i compiti difensivi della Joya ma dovrà comunque spendere energie perché dalla sua parte l’Inter spinge con Bastoni e Dimarco. Il 7 giallorosso starebbe a sinistra nel tridente in una posizione che ha ricoperto in Nazionale con Mancini. Niente impedisce a De Rossi di ribaltare il campo: Angelino largo e alto a sinistra, Dybala all’ala destra per tenere basso il “quinto nerazzurro” con Karsdorp più bloccato e l’aggiunta di Cristante nel mezzo spazio di destra, Bove e Paredes a protezione. Vero che l’Inter fa male quando attacca perché sa muovere gli avversari, ma va in difficoltà soprattutto se attaccata in rapidità e verticalità. Cose che la Roma di De Rossi ha già imparato a fare molto bene", spiega il quotidiano.
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