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L’idea sui cui la Lega Serie A sta spingendo ormai da tempo è appunto quella del riconoscimento facciale negli stadi. A che punto è la fase di sviluppo della tecnologia? Ci sono tempistiche per vederla utilizzata?
—«Entro un anno dall’inizio dei lavori tutti gli stadi di Serie A saranno pronti per l’implementazione del riconoscimento facciale da effettuare ai varchi di ingresso. Il progetto è stato studiato in ogni dettaglio ed è già pronto per essere realizzato».
Crede che il tifo organizzato sia destinato a cambiare o a sparire dopo questa indagine o c’è il rischio che dopo un periodo di “quiete” tutto torni come prima?
—«Il tifo organizzato di per sé non ha un’accezione negativa, anzi in Italia esistono centinaia di associazioni di tifosi che vanno allo stadio comportandosi in modo fantastico. La speranza è che l’indagine e gli arresti compiuti a Milano rappresentino davvero un punto di inizio di una nuova fase per rendere gli stadi a misura di famiglie e pieni di tifosi civili».
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