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De Siervo: “Inchiesta ultras? Vi dico la mia. Società sono state lasciate sole. Entro un anno…”

Gianni Pampinella Redattore 
Intervistato da Calcio e Finanza, l'amministratore delegato della Lega Serie A ha parlato dell'inchiesta sulle curve di Inter e Milan

Intervistato da Calcio e Finanza, Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha affrontato diversi argomenti. Il primo è relativo all'inchiesta sugli ultras di Inter e Milan. "Sul caso specifico vorrei evitare di dare giudizi sommari, le indagini sono ancora in corso, ma da quanto emerso è palese che nelle curve si fosse infiltrata da tempo la malavita che gestiva indisturbata varie attività criminali tra cui lo spaccio di droga. Il mondo del calcio ha denunciato pubblicamente da anni come gli stadi siano divenuti oramai una “terra di nessuno” dove regna l’illegalità. Basta fare una ricerca per ritrovare decine di dichiarazioni pubbliche al riguardo".

"Si pensi che alcuni Presidenti, che hanno intrapreso una battaglia costante contro queste frange malate della tifoseria, vivono sotto scorta da anni. È ridicolo pensare che questa responsabilità possa essere attribuita al mondo del calcio. Le Società sono state lasciate sole e senza strumenti per affrontare un problema enorme con gravi ripercussioni reputazionali e conseguenti perdite economiche".

L’idea sui cui la Lega Serie A sta spingendo ormai da tempo è appunto quella del riconoscimento facciale negli stadi. A che punto è la fase di sviluppo della tecnologia? Ci sono tempistiche per vederla utilizzata?

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«Entro un anno dall’inizio dei lavori tutti gli stadi di Serie A saranno pronti per l’implementazione del riconoscimento facciale da effettuare ai varchi di ingresso. Il progetto è stato studiato in ogni dettaglio ed è già pronto per essere realizzato».

Crede che il tifo organizzato sia destinato a cambiare o a sparire dopo questa indagine o c’è il rischio che dopo un periodo di “quiete” tutto torni come prima?

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«Il tifo organizzato di per sé non ha un’accezione negativa, anzi in Italia esistono centinaia di associazioni di tifosi che vanno allo stadio comportandosi in modo fantastico. La speranza è che l’indagine e gli arresti compiuti a Milano rappresentino davvero un punto di inizio di una nuova fase per rendere gli stadi a misura di famiglie e pieni di tifosi civili».