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Serie A, De Siervo: “Pirateria? Ultimi sviluppi ci confortano. Supercoppa e calendario…”

Gianni Pampinella Redattore 

 Il nuovo Mondiale per Club della FIFA sta facendo discutere, tra quello che sembra un ritardo organizzativo, la presunta difficoltà nel raccogliere le risorse economiche necessarie e lo scontro sull’affollamento del calendario. Voi avete fatto causa tramite le Leghe Europee su questo fronte, vi augurate qualche cambiamento nella programmazione? Qual è il rischio per i campionati nazionali?

«La prima riflessione da fare è che la Lega Serie A da vent’anni mantiene invariato il numero di partite del proprio Campionato, diminuendo anzi quelle necessarie per vincere la Coppa Italia. Per contro FIFA e UEFA, ciclo dopo ciclo, hanno aumentato costantemente le dimensioni delle loro competizioni sia per Club che per le squadre Nazionali, raggiungendo ora un punto di saturazione nel calendario. Per questo motivo, insieme alle altre Leghe europee, siamo stati costretti a denunciare la FIFA per la mancata consultazione dei vari stakeholder tra cui le Leghe nazionali e l’Associazione dei calciatori prima della decisione di organizzare il Mondiale per Club".

"Evidentemente non può bastare l’intesa con l’ECA che rappresenta solo una parte dei Club che costituiscono la nostra industria. La UEFA, diversamente, ha seguito un processo formale ineccepibile aprendosi a un confronto con tutte le componenti prima di approvare il format attuale della Champions League. Con tutte le altre Leghe europee dobbiamo difendere la centralità dei Campionati nazionali, schiacciati dalle competizioni per Club e per Nazionali organizzate da due Associazioni che, è bene ricordare, sono soprattutto le entità sovra ordinate regolatrici del sistema e che, invece, hanno finito per fare concorrenza alle Leghe domestiche. Peraltro queste nuove competizioni, potenziate o create ex novo, accresceranno significativamente la sperequazione economica tra i Club di prima fascia e Squadre medie con la conseguenza di ridurre la competitività e di rendere meno interessante i nostri Campionati».