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De Siervo (AD Serie A): “Playoff non vuol dire ridurre il numero di partite. Sui tamponi…”

Matteo Pifferi

Le parole dell'AD della Serie A

A Radio Sportiva è intervenuto l'amministratore delegato della Lega calcio serie A, Luigi De Siervo, che ha parlato della riforma dei campionati:

"Ci muoviamo sul solco delle linee stabilite dal presidente federale. Questa grande pandemia ha obbligato tutti a rivedere il proprio status riconsiderando i propri punti fermi, e in questa logica la serie A non potrà chiamarsi fuori: serviranno dei progetti, ma non c'è una posizione contraria a prescindere, anzi. Dobbiamo rifarci al concetto di sostenibilità: il calcio d'elite ha bisogno di risorse per potersi mantenere al livello dei competitor internazionali, e per ottenerle dobbiamo offrire alle televisioni un numero di settimane e di mesi di abbonamento. Noi vendiamo intrattenimento e competiamo con tutti gli altri grandi brand che producono contenuti, contendendoci il tempo dei tifosi: l'obiettivo è ingaggiare i tifosi per un tempo più ampio possibile e visto che il nostro è un prodotto pay, dobbiamo cercare di avere un campionato più interessante possibile. I grandi network devono continuare a partecipare alle aste per fornire quei soldi che poi sono messi a disposizione dei presidenti per rendere lo spettacolo sempre più avvincente".

PIATTAFORMA - "Stiamo valutando anche l'ipotesi di realizzare una piattaforma di contenuti perchè il nostro obiettivo è avere un canale proprio laddove l'asta dei diritti non fosse ritenuta sufficiente per sostenere e sviluppare il sistema. Ci sarà un'analisi profonda anche sulla sostenibilità degli stipendi: il presidente dell'Aic Calcagno ha una responsabilità importante in questo ragionamento, bisognerà cercare il dialogo con i calciatori senza strappare".

PLAYOFF - "Se ne è parlato tanto, sarà l'assemblea a esprimersi in caso di proposte, ma per mantenere gli investimenti dobbiamo fornire un contenuto che dura un certo numero di mesi con un certo numero di partite. I play off sono la formula con cui si concludono le grandi competizioni brevi, mentre sui campionati non sono così diffusi. Nulla vieta che trovando un equilibrio nei calendari, perchè i ragazzi non sono dei robot, si possa affrontare la discussione, ma dire play off non può voler dire ridurre il numero delle partite, perchè significherebbe intrattenere per meno prime serate i nostri abbonati, e con meno partite è difficile avere più soldi. La serie A è attenta al dibattito istituzionale ma tutto passa dalla vendita di 380 partite in 9 mesi, e l'obiettivo è fornire contenuti per 12 mesi l'anno. Il cda di Lega ha individuato nel presidente dei medici sportivi Casasco la persona giusta per fornire regole ancora più stringenti sul protocollo: le abbiamo proposte ai nostri club che si sono detti favorevoli a quasi tutte le richieste, tranne che quella delle bolle in luoghi unici che non è possibile dal punto di vista organizzativo".

TAMPONI- "Stiamo lavorando per l'individuazione di un laboratorio unico per i tamponi ma non è semplice perchè serve una struttura che sia in grado di fare questo servizio rispettando i canoni che ci sono imposti. La Lega Serie A negli ultimi dieci anni ha messo a fuoco l'urgenza di dover correre e crescere per tornare ai fasti di un tempo: in passato si è perso del tempo ma ormai gli obiettivi sono chiari e siamo all'interno di un percorso che vedrà protagonista la serie A di uno sviluppo anche a livello internazionale".