LEGGI ANCHE
Una vittoria per i club di Serie A e la Figc che da mesi chiedevano di non cancellarlo? Probabilmente no, perché di fatto rimanda di poco una situazione che avrebbe effetti imponenti sul calcio italiano. Anche per questo il ministro per lo Sport Andrea Abodi aveva chiesto una proroga almeno fino a luglio, in modo da “salvare” anche se parzialmente la finestra di mercato estivo. Di buono c’è che con lo slittamento a fine febbraio i club potranno muoversi con i vantaggi del Decreto Crescita per il mercato di gennaio. Facile immaginare che si scateni l’assalto al pezzo pregiato, meglio se con contratto quinquennale visto che anche i rinnovi (compresi quelli di chi è arrivato da qualche anno) post 29 febbraio non avranno agevolazioni. E che su giugno non c’è alcuna garanzia.
"Ma c’è un altro aspetto comunque positivo della mini proroga. I club di Serie A sperano infatti che in questi due mesi si trovi il tempo e il modo di agire sul Parlamento per avere un emendamento che faccia saltare del tutto l’abolizione o per arrivare a una moratoria che rimandi l’intera faccenda di parecchio (si parlava di 5 anni). Insomma, Lega Serie A, club e Federcalcio hanno lavorato sodo per ottenere qualcosa dal Governo e in parte ci sono riusciti, quantomeno hanno rimandato quelle che la proprio la Lega nella sua lettera al premier Meloni e al Consiglio dei Ministri aveva definito «conseguenze nefaste sul nostro calcio». Negli ultimi tempi le interazioni con le istituzioni sono andate avanti a fari spenti ma in modo decisamente intenso. Il Governo ha dimostrato di aver recepito il messaggio, ha dato una mano al calcio senza però concedere troppo. E quel che ha concesso lo ha riservato solo ai club virtuosi, quelli «in regola con gli obblighi fiscali contributivi e previdenziali» .
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA