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Del Piero: “2006 anno folle, da Campioni del mondo a retrocessi senza sapere perché. Io…”

Simona Castellano

Alessandro Del Piero ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport.

Alessandro Del Piero ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato del campionato in corso ed anche di vicende passate, dalla sua permanenza alla Juve in Serie B all'addio ai bianconeri.

"Scelta di restare da capitano in Serie B? L’intero 2006 è stato un anno folle, pazzesco. Ci siamo ritrovati da campioni del mondo a retrocessi in B senza sapere perché. Basta vedere il tabellino della finale del Mondiale 2006 per capire che cos’era quella Juve che sparì nello spazio di un’estate. Tutto passò sopra la mia testa, senza che io potessi fare nulla. Ma non esitai neppure un secondo a rimanere quando la società mi chiese che cosa volevo fare. Ero il capitano di una squadra che sentivo dentro di me e con cui avevo vinto tutto. Ho sentito il dovere di dare l’esempio e accelerare la ricostruzione. Il cerchio si è chiuso nel 2012: 6 anni dopo quel terremoto la Juve era tornata a vincere lo scudetto. E io potevo chiudere con un certo tipo di calcio con un ultimo e inaspettato titolo. Io come Bergomi e Maldini con Inter e Milan? La vita è fatta anche di momenti e la Juventus di oggi ha una struttura molto chiara e composta da dirigenti davvero in gamba. Ho avuto modo di incontrare Andrea Agnelli, abbiamo chiarito delle cose e oggi posso dire serenamente che non c’è nulla in sospeso tra noi. Fine della BBC nell'estate 2017? Per questo vedo una Juve più vulnerabile rispetto agli altri anni. Io la vedo sempre come la favorita numero uno, ma con meno margine. E questo Napoli è assolutamente da scudetto. Napoli? Sarri è una persona molto interessante, ma soprattutto è un grandissimo conoscitore di calcio. Basta vedere certi gol per capire che c’è dietro un percorso di anni. In questa stagione i suoi giocatori hanno anche maggiore consapevolezza. La struttura societaria è cresciuta di pari passo con quella sul campo. In questo De Laurentiis è stato bravissimo, non dimentichiamoci che il Napoli era in Serie B con noi. Durerà fino alla fine? Non è mai semplice correre su tre fronti facendo giocare quasi sempre gli stessi giocatori. Alla lunga rischi di perdere in brillantezza. L’infortunio di Milik non ci voleva, limita ancora di più le rotazioni. Sarri ha creato una macchina quasi perfetta, ma qualche volta dovrà anche improvvisare e fidarsi di tutta la sua rosa. E c’è l’eventuale Champions che in primavera si mangia tante energie».

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)