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Memphis Depay, attaccante del Lione, nella sua autobiografia "Heart of Lion", ha ricordato alcuni momenti nel Manchester United, sottolineando così il suo rapporto complicato con Jose Mourinho: "Guardando indietro, Van Gaal aveva buone ragioni per mandarmi in panchina. Quando è arrivato Mourinho, mi sentivo in fiducia e persino allenato ad un livello superiore, ma nulla ha cambiato la mia situazione, anche dando tutto in allenamento. Anche giocatori come Ibrahimovic, Pogba o Carrick si chiedevano come fosse possibile che non avessi mai avuto una possibilità. Mourinho mi ha detto che era molto soddisfatto del mio lavoro e del mio atteggiamento, ma non mi ha mai dato le chance per giocare. E in quel momento mi ha fatto perdere la testa. Dopo l'allenamento sono tornato a casa e non volevo vedere nessuno: mentalmente, ho avuto un periodo difficile e che peggiorava ogni giorno. A volte la mia frustrazione mi faceva esplodere, per pura rabbia, e un giorno ho persino colpito il mio migliore amico a casa. Mi sono fermato prima di ferirlo, ma poi mi sono vergognato. Lì ho toccato il fondo, sorpreso dal mio stesso comportamento", le parole riportate da Manchester Evening News.
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