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Derby, l’Inter non vivrà di ricordi. Una sola incognita, attesa per Lautaro

Fabio Alampi Redattore 
I nerazzurri affrontano i rossoneri forti dei 6 successi consecutivi nelle ultime 6 stracittadine disputate

Reduci dagli impegni di Champions League e con umori diametralmente opposti, Inter e Milan si affrontano questa sera a San Siro. Il Corriere della Sera presenta così il derby di Milano: "Anche se ne hai vinti 6 di fila e nessuno nella storia, né da una parte né dall’altra, ne ha mai vinti 7 consecutivi: il passato non conta o conta fino a un certo punto. Ma i ricordi, se utilizzati con lo spirito giusto, possono anche darti quel qualcosa in più, che in certe notti può fare la differenza".

"Da diciassette mesi l’Inter gioca, con rarissime eccezioni, come fosse un corpo unico. E dopo la prestazione confortante di Manchester non c’è motivo di pensare che non possa farlo anche oggi. Le uniche incognite riguardano quasi esclusivamente la brillantezza di alcuni uomini chiave come Lautaro e Mkhitaryan, in panchina all’Etihad dopo la prova sottotono di Monza e Dimarco, che per l’Inghilterra non era nemmeno partito a causa di un affaticamento muscolare sofferto proprio in Brianza. L’azzurro si è allenato anche ieri, quindi dovrebbe essere al suo posto, così come gli altri due. Il vero ballottaggio sembra fra Darmian e Dumfries, con l’olandese favorito, anche se il tuttofare Matteo è considerato l’amuleto dello spogliatoio".

Su Lautaro: "Il Toro è lontano dalla forma migliore, ma il derby può essere tonificante per uno come lui, che da marzo ha segnato solo un gol con la maglia dell’Inter (a Frosinone) e che quando ricomincerà a segnare, come è spesso accaduto in passato dopo digiuni più o meno lunghi, magari non si fermerà per un bel po’. Però quando si parla di Lautaro, si deve anche sottolineare come i suoi dispendiosi movimenti a rientrare siano la chiave di accensione di tutta la macchina offensiva nerazzurra, che con i triangoli fra le mezzali e gli esterni e la spinta dei centrali di difesa, in questi due anni ha sempre travolto il Milan, come un vortice. Di ricordi non si vive, ma giocare a memoria aiuta eccome".