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Di Biagio: “Sarà derby equilibrato, la condizione farà la differenza. Brozovic o Calhanoglu…”

L'ex centrocampista dell'Inter, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato del derby di Champions tra Milan e Inter

L'ex centrocampista dell'Inter Gigi Di Biagio, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato del derby di Champions tra Milan e Inter:

GIGI DI BIAGIO, 51 ANNI, PARTÌ TITOLARE NEL CENTROCAMPO NERAZZURRO IN ENTRAMBI I DERBY DELLA SEMIFINALE DI CHAMPIONS NEL 2003. QUAL È IL PRIMO RICORDO CHE LE TORNA IN MENTE?

"A Milano ho passato quattro anni magnifici, ma quella è stata l’unica occasione in cui ho sentito davvero il derby. Tensioni, pressioni, aspettative: dall’esterno ci arrivava di tutto, ed era impossibile far finta di niente."

'MILAN-INTER, UNA SFIDA MAI VISTA...' ANCHE IN CAMPO IL DERBY FU DIVERSO DAGLI ALTRI?

"Sì. Ricordo il caldo, nonostante fosse sera e non fosse ancora estate. Sarà stata l’adrenalina, l’atmosfera, ma sentivo un caldo pazzesco. E poi ricordo il tifo assordante. Io sono di Roma, ho giocato tante stracittadine nella Roma, e Roma città vive per il derby. Ecco, quella volta Milano sembrava Roma. Purtroppo non andò bene per noi: con le regole di oggi, con 0-0 dell’andata e l’1-1 al ritorno, saremmo andati ai supplementari. Invece, all’epoca i gol segnati in trasferta valevano doppio. E il Milan segnò in casa nostra...".

CHI LE TORNA IN MENTE, DEI SUOI AVVERSARI?

"Gli scontri col grande Rino Gattuso in mezzo al campo, quelli col mio amico Brocchi... Duelli di alto livello, come con Pirlo, Kakà, Sheva. Di molti ero amico e compagno in Nazionale..."

DOPO L’ELIMINAZIONE, NELLO SPOGLIATOIO STAVATE MUTI A TESTA BASSA O CI FURONO DEI FACCIA A FACCIA CHIARIFICATORI?

"C’era tanto silenzio, qualcuno piangeva. Non sono momenti piacevoli da ricordare, neanche adesso che sono passati vent’anni. E poi noi eravamo purtroppo abituati a delusioni del genere: dodici mesi prima avevamo perso a Roma contro la Lazio uno scudetto già vinto."

QUESTO CHE DERBY SARÀ?

"Equilibrato, in cui si affrontano due grandi squadre. Il Milan soprattutto sta dimostrando che in Champions veste una maglia diversa rispetto al campionato. Vale anche per l’Inter, che zoppica in Serie A e in Europa vola. È la classica sfida senza pronostico e molto tattica. La differenza la farà la condizione fisica di alcuni giocatori, a partire da Leao e Lautaro."

COSA DEVE TEMERE IL MILAN DELL’INTER, E VICEVERSA?

"Niente in particolare, se non le giocate dei singoli. Il Milan ha preparato le partite contro il Napoli in funzione di Leao: tutte le volte che il portoghese si è acceso, ha fatto male a un avversario che pure ha giocato benissimo."

RIDUTTIVO DIRE CHE I NERAZZURRI SONO PIÙ FISICI E I ROSSONERI HANNO PIÙ GIOCO?

"Non è vero che l’Inter non abbia gioco, al contrario: è vero che in campionato ha perso tante partite, ma dopo aver calciato 20 volte verso la porta."

PIOLI E INZAGHI SONO ANCORA IN GRADO DI SORPRENDERSI RECIPROCAMENTE?

"Negli ultimi mesi Pioli ha già fatto qualcosa di diverso rispetto al suo credo, e in qualche modo lo ha pagato perché, per dare più compattezza alla difesa, ha faticato a fare gioco davanti. Tornato al 4-2-3-1, ha ritrovato il suo Milan. Dall’altra parte, le invenzioni di Inzaghi si limitano alla scelta del regista e del compagno di attacco di Lautaro."

COSA CAMBIA TRA CALHANOGLU E BROZOVIC?

"Calha dà più palleggio e meno riferimenti, è più imprevedibile rispetto a Brozo, uomo di maggior ordine ed equilibrio."

E TRA DZEKO E LUKAKU?

"Con uno Lautaro fa la prima punta, con l’altro la seconda."