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Di Canio: “Inter? Bayern esce perché è out Musiala! Non butto croce su Barella ma vi giuro che…”

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L'ex calciatore Paolo Di Canio, intervenuto negli studi di Sky Calcio Club, ha analizzato così la crisi dell'Inter di Simone Inzaghi
Marco Astori Redattore 

L'ex calciatore Paolo Di Canio, intervenuto negli studi di Sky Calcio Club, ha analizzato così la crisi dell'Inter di Simone Inzaghi: "Vedendo l'ultima Inter, ora il Napoli ha la percentuale più grande di vincere: sta bene, si concentra solo sul campionato e ha un giocatore come McTominay da occasioni importanti. Merito loro che stanno lì, ma non ci aspettavamo due sconfitte così brutte dell'Inter, che ora spenderà tantissime energie in due partite con il Barcellona che sono importantissime. L'Inter? E' da inizio stagione che perde punti: posso capire che non si poteva ripetere lo scorso anno, ma ha 18 punti in meno. Si era focalizzata sul campionato e la Champions era un'opportunità.

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Perché il Bayern esce con l'Inter? Un po' perché l'Inter si è messa lì e ha remato tutti insieme, ma si è fatto male Musiala, che gioca tutte le partite! Si è assicurata gli 8 punti in più sul Bayer prendendosi il titolo: poi la Champions è un'occasione. I risultati poi diranno se la gestione dell'Inter è stata giusta. E' una questione di motivazioni: non do colpe solo a Inzaghi, ha delle caratteristiche meravigliose e fa rendere al massimo i giocatori, l'Inter ci piace. Io mi sono segnato una partita, che ha vinto, ma che era un segnale, quella con l'Udinese: dopo 29 minuti è 2-0, ma io giuro di aver contato 7 colpi di tacco di Barella! Non voglio buttare la croce su di lui, ma ci sono dei momenti in cui mi aspetto che l'allenatore dica: "Basta sti colpi di tacco".


Viene anche dall'allenatore un input, ci sono guide e guide: non è un'accusa solo ad Inzaghi, è un tutt'uno coi giocatori. Poi se dalla prima giornata mettiamo nella testa del giocatore la gestione, si insidia: poi magari ribalta tutto e vince tutto, ma è pericoloso. Tante squadre hanno infortuni e sanno cambiare: l'Inter ha i quinti che possono fare addirittura i braccetti. Noi parliamo solo di riserve. Poi parliamo di una squadra che può vincere entrambe le cose eh: però io non vorrei che nella testa ci sia un mix tra la stanchezza mentale e la preoccupazione di quello che è successo, da tutto a niente. I giocatori sono i primi ad essere delusi: non è l'Atalanta che dici "ci siamo arrivati, va bene", è l'Inter.

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Io non voglio più sentir dire che Lautaro è top 3 al mondo, Barella e Bastoni ce li invidiano, Calhanoglu insieme a Rodri è il più forte: non ditelo più. Ma quali altre squadre possono avere questi giocatori? Neanche le altre hanno il clone di Rodri o di Musiala: tutte hanno dei difetti. Non solo l'Inter ha avuto nazionali, quelle squadre forti li hanno tutti: e l'Inter è forte, in Italia soprattutto. Il problema è un discorso di motivazioni. Nei titolari, a parte Acerbi e Mkhitartyan, sono tutti 27-28enni maturi, esperi e che possono mettere di più del loro. Rigore su Bisseck? Cintura clamorosa, che deve fare di più? Ha pure la gamba laterale, non gli permette di far nulla".

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