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Di Canio: “Milan da scudetto con Fofana? Mi danno del rompicoglioni ma dico che…”

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Le parole dell'ex calciatore: "Molti di noi hanno giocato con Palloni d’oro e abbiamo il dovere di spiegare che ci sono differenze di valori oggettive"
Marco Astori Redattore 

Intervenuto ai microfoni di Panorama, Paolo Di Canio, ex calciatore, ha risposto così alla domanda in merito al Milan da scudetto con l'arrivo di Wesley Fofana: “Scusa se ti rispondo così: non riesco ad abituarmi al normale che diventa eccellenza nel calcio italiano. Colpa anche nostra che comunichiamo, anche se io cerco di lottare contro corrente e ogni tanto si lamentano e mi danno del “rompicoglioni” (sorride ndr). Molti di noi hanno giocato con Palloni d’oro e abbiamo il dovere di spiegare che ci sono differenze di valori oggettive; non è essere fuori dal tempo fare paragoni con il passato. Il linguaggio evolve e mi piace, ma alcuni parametri sono immutabili. Fofana? E’ un nazionale francese, però non vorrei che fosse il solito centrocampista muscolare, difensivo come altri arrivati e poi spariti. A me non fa impazzire, sono sincero…

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Deve essere chiaro che non è il primo Pogba arrivato alla Juventus. Guardate Rabiot: nazionale fisso, sembrava che la Juventus non potesse farne a meno, soprattutto perché intorno non c’era grande qualità, e la realtà è che da tre anni Rabiot non lo cerca nessuno nel grande calcio che conta. In Italia ci stiamo abituando a un livello non adeguato al passato e questo non fa il bene di nessuno, nemmeno della nostra nazionale. Raccontare che questi giocatori sono all’altezza di quelli che giocano tutti gli anni per vincere la Champions League è sbagliato. Non ce l’ho con Fofana, è un esempio, ma lui viene dal Monaco non dal Psg e si è abituato a giocare davanti al casinò senza tifosi. Può essere utile come tassello nel calcio di Fonseca che è molto offensivo, però i valori assoluti devono essere chiari e dichiarati. Non voglio abituarmi a questo modo di raccontare la nostra realtà. All’Europeo abbiamo esaltato la vittoria con l’Albania senza riuscire a valutarla correttamente e poi ci siamo svegliati male”.

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