Il giornalista de La Gazzetta dello Sport, Andrea Di Caro, ha commentato sul quotidiano le due vittorie di ieri sera di Milan e Inter
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Di Caro: “Il Milan diverte, l’Inter fatica. Se abbassa ritmo diventa un carrarmato stanco”
Milano riparte vincendo. Anche se in modo molto diverso. Il Milan campione diverte, segna, sbaglia qualcosa, ma convince, riprendendo esattamente da dove aveva lasciato lo scorso anno, anzi dando forse sensazioni anche migliori. L’Inter invece ritrova il suo totem e leader, Lukaku, ma poi gioca sotto ritmo, non crea, si fa riprendere e porta a casa i tre punti all’ultimo secondo, mortificando la bella prova del Lecce, beffato al 94’.
Gioco corale e imprevedibilità sono il marchio rossonero. Singoli e forza fisica quello nerazzurro. Il Milan è sicuro di sé, della sua forza, si diverte a giocare, ha varietà di manovra, partecipazione collettiva, entusiasmo.
A Lukaku erano bastati 150 secondi per tornare al gol in campionato. Come se la maglia nerazzurra fosse per lui il mantello di Superman. Tutti si aspettavano che l’Inter a quel punto alzasse il ritmo, cercasse il raddoppio, chiudesse la pratica e vincesse in modo largo. Invece ha permesso a un Lecce ordinato di rimettersi in pista, creare qualche pericolo e di pareggiare. Il forcing finale, facilitato da 5 cambi di livello troppo più alto rispetto alla panchina leccese, ha portato ad alcuni angoli consecutivi, l’ultimo dei quali ha punito i giallorossi. Inter “bruttina” ma vincente. Partire col piede sbagliato avrebbe subito fatto storcere il naso, ma vincere così deve aprire a quesiti che chiedono risposte. Se l’Inter abbassa il ritmo diventa un carrarmato stanco. Inzaghi ha avuto a disposizione i nuovi acquisti dall’inizio della preparazione, ma ieri non si è visto.
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