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Di Caro: “Inter senza affanni, Inzaghi riparte dalle certezze. Ma per lo scudetto serve…”

Matteo Pifferi Redattore 

"Per dimenticare gli schiaffi presi sul mercato nelle ultime settimane va fatto uno sforzo", commenta Di Caro

"Dove eravamo rimasti? Dopo la finale di Champions persa a Istanbul, nella prima di un campionato che nelle aspettative del club l’Inter è chiamata a vincere, Inzaghi riparte dalle sue certezze: la solidità di Bastoni, la spinta sugli esterni di Dumfries e Dimarco, gli inserimenti di Barella e Mkhitaryan, la regia di Calhanoglu, la vena realizzativa di Lautaro migliore in campo. Cui però vanno aggiunti gli strappi di Thuram nel primo tempo e l’ottimo impatto di Arnautovic nel secondo. Pratica sbrigata senza affanni". Apre così l'articolo di Andrea Di Caro, vice direttore de La Gazzetta dello Sport, sulla Rosea per commentare Inter-Monza, match d'esordio in campionato per i nearzzurri.

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"Inzaghi oltre ai tre punti torna a casa con le vecchie certezze e la convinzione di avere una panchina adeguata sugli esterni e a centrocampo. Ma per misurare però la tenuta difensiva e il peso offensivo di chi dovrà dividersi onori e oneri con Lautaro, servono test più impegnativi. La sensazione è che se su questa base consolidata si riuscissero ad aggiungere due pedine importanti in difesa e in attacco, la rosa sarebbe pronta per lo scudetto sfuggito nelle ultime due stagioni. Per dimenticare gli schiaffi presi sul mercato nelle ultime settimane, da Romelu Lukaku a Gianluca Scamacca fino a Lazar Samardzic, va fatto uno sforzo", spiega ancora Di Caro, sottolineando come Pavard sia l'uomo giusto.



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