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Il giornalista de La Gazzetta dello Sport Andrea Di Caro ha espresso il suo giudizio sull'Inter dopo la netta vittoria dei nerazzurri sull'Atalanta:
Tutti quegli elogi alla Juventus dopo due giornate non devono proprio essere piaciuti all’Inter che ha giocato contro l’Atalanta una partita rabbiosa e famelica come se l’obiettivo non fosse solo vincere ma ricordare a tutti, per primi ai bianconeri, che lo scudetto sul petto è sulla propria maglia e che è sempre la squadra da battere. La dimostrazione di forza, sicurezza, superiorità è stata nettissima: gli inizi del primo tempo e del secondo tempo hanno tramortito l’Atalanta. Il finale di partita, senza più storia, avrebbe permesso all’Inter di chiudere con un punteggio tennistico se l’altruista e sciagurato Arnautovic non avesse sprecato almeno 4 grandi occasioni. Ma l’umiliazione sarebbe stata una punizione troppo severa per Gasperini che contro Inzaghi, da quando è tecnico interista, in otto partite disputate ha perso sei volte e pareggiato due.
L’Inter ha giocato a memoria, concluso a valanga, gestito la gara, mostrato il suo volto migliore. Quando gira così, è difficilissimo per gli avversari alzare argini. Inutile fare la lista, ha funzionato tutto: devastante Thuram, migliore in campo, anche se il gesto tecnico più bello della partita lo ha regalato Barella con il suo meraviglioso gol al volo. Non è la prima volta che l’Atalanta perde 4-0 a San Siro contro l’Inter, era già successo la scorsa stagione ma, come abbiamo scritto su queste colonne, tre mesi fa dopo aver visto i ragazzi di Gasp alzare l’Europa League tutti avrebbero scommesso su una Dea capace di lottare per lo scudetto se solo avesse aggiunto un paio di pezzi al suo già bellissimo mosaico.
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