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Sembrava che l'Inter potesse candidarsi ad anti-Juve con prontezza, già in queste prime partite di campionato. Invece, scrive Andrea Di Caro (Gazzetta dello Sport), "l’Inter si ritrova zavorrata dai suoi miseri 4 punti in classifica e dalla pochezza di gioco, carattere e capacità di reazione mostrata in questo inizio da incubo". Con tutte le giustificazioni del caso che ci sono e non si possono ignorare: "Certo, a voler trovare giustificazioni si possono ricordare i due episodi arbitrali (con Sassuolo e Parma) che avrebbero potuto cambiare la storia delle due partite. Certo, se ieri nel forcing del secondo tempo l’Inter fosse passata in vantaggio non ci sarebbe stato nulla da ridire. Certo, all’inizio del campionato non si può essere al massimo e tanti giocatori oggi non al meglio della forma cresceranno. Certo, la squadra con sette nuovi acquisti (dall’esperto Asamoah al giovane Lautaro) ancora deve trovare la sua fisionomia. Certo, Spalletti fatica ma vuoi che uno bravo come lui non trovi prima o poi il bandolo della matassa? Certo, certo, certo... Tutto vero, sulla carta. Ma terribilmente inutile quando in campo si vede una squadra che non è neanche lontana parente di quella che dovrebbe e potrebbe essere. Le analisi pietose non fanno il bene dell’Inter".
La lista di chi delude è lunga: "Qui gli unici a non tradire sono i tifosi. Dal tecnico alla squadra, la lista di chi sta deludendo è lunga. Eppure sarebbe sbagliato mettere tutti nello stesso pentolone, dividendo equamente le colpe. Difficile ad esempio addossarne a una società che senza poter spendere granché è riuscita ugualmente con operazioni mirate e prestiti onerosi a garantire al tecnico una formazione di alto livello. E non si può imputare al club di non essere riuscito a centrare l’acquisto impossibile di Modric. Sì, a questa Inter manca un creatore di gioco, ma questo non giustifica il non gioco. Si può fare calcio anche senza Modric".
(GdS)
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