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Il giorno dopo la 27esima giornata di Serie A, dalle colonne della Gazzetta dello Sport Andrea Di Caro analizza la vittoria dell'Inter contro il Torino. I nerazzurri volano a più 9 sul Milano che ieri ha perso contro il Napoli. "La conferma, la frenata, la rivincita. Si può sintetizzare così, con una titolazione alla Sergio Leone, la giornata caratterizzata dall’allungo dell’Inter, l’addio ai sogni scudetto del Milan e il ruggito del campione contestato: CR7. L’Inter dunque stacca il Milan, ora a -9, e tiene lontana la Juve a - 10. Lo fa al termine della partita meno brillante del suo straordinario 2021. Contro Atalanta e Torino, Conte ha messo in cascina sei punti importantissimi, al termine di due gare in cui non ha giocato da grande".
"Ma mentre contro l’Atalanta l’atteggiamento difensivo era stato dettato dalla tattica, la partita modesta con il Toro, vinta solo grazie a una prodezza di Lautaro, non era certo prevista. Ma attenzione: questa vittoria non è stata casuale. Dietro c’è una sicurezza acquisita. L’Inter dà ormai l’impressione di essere in grado di portarsi a casa, in un modo o nell’altro, anche partite sporche, non ben giocate, in bilico. Il passato, recentissimo e non solo, in Italia (all’estero non è così...) è pieno di grandi squadre, allenate da grandi allenatori, che hanno vinto i campionati anche grazie a parecchie partite vinte come l’Inter ha fatto ieri. Sono gare sofferte, dal risultato aperto, decise sul finale, che in passato l’Inter non avrebbe vinto. Non bisogna farci l’abitudine a successi così, perché a lungo andare non possono bastare, ma è un errore considerarli fortunosi o casuali".
(Gazzetta dello Sport)
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