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Dopo una stagione al top con il Cittadella per Raffaele Di Gennaro è tempo di bilanci e di far chiarezza sul futuro. L'estremo difensore cresciuto nelle giovanili dell' Inter e ancora di proprietà del club nerazzurro, ai microfoni di Calcionews24.com ha commentato il suo momento:
Salvezza raggiunta grazie al pareggio contro la Virtus Lanciano nell’ultima giornata di campionato: come valuta la stagione del Cittadella?
«Abbiamo fatto una grande impresa dal mio punto di vista, perché vista la situazione in cui eravamo messi due mesi fa, salvarsi senza passare dai play-out è sicuramente un’impresa. Per il Cittadella è come vincere un campionato, quindi siamo tutti contenti di questo e di quello che siamo riusciti a fare».
Ed invece come valuta la sua di annata?
«Credo di aver fatto una buona stagione, son contento che le mie parate siano state utili per raggiungere la salvezza con il Cittadella, che siano servite a qualcosa di importante».
Il Cittadella negli ultimi anni è stato uno dei crocevia più importanti per i giovani talenti, essendo una squadra senza particolari pressioni mediatiche e. L’ambiente veneto ha favorito il difficoltoso impatto con la Serie B?
«E’ una bellissima società, un ottimo ambiente sia per i giovani che per i calciatori un po’ più anziani. E’ un ottimo ambiente dove si può crescere e dove si può migliorare, sicuramente ha influito anche se poi tocca a te essere protagonista di una bella stagione e dimostrare il tuo valore».
Quanto è stato utile per il suo percorso di crescita la vicinanza di un portiere esperto come Pierobon?
«I suoi consigli sono stati molto importanti dall’alto della sua grande esperienza, potrebbe essere mio padre, visto che ha 44 anni. Quindi sì, è stato molto importante per il mio percorso di crescita».
Il Cittadella è una formazione composta da numerosi giovani di valore, basti pensare ai vari Alborno, Lora, Pecorini e Busellato. Chi potrebbe essere già pronto per la Serie A?
«Non posso rispondere a questa domanda, questo è il nostro primo anno in Serie B e bisogna crescere ulteriormente per alzare il livello e con il tempo si vedrà. E’ importante riconfermasi».
Lei si sente pronto per la Serie A?
«Sì, diciamo di sì. Io prendo quello che viene dal punto di vista delle offerte, vedremo. La prossima settimana tornerò a Milano e con il mio procuratore vedremo le eventuali offerte recapitate e valuteremo».
Le piacerebbe vivere un’esperienza all’estero?
«Sì, dipende anche se ti vogliono le società (ride, ndr). Vedremo, è comunque una decisione che prenderà l’Inter».
L’attaccante più pericoloso della Serie B?
«Maccarone ed Hernandez soprattutto, che ora va a fare i Mondiali ed è fuori categoria».
Quale parata di questa stagione porta nel cuore?
«Il rigore parato contro la Reggina al Granillo al 95’, anche perché se avessimo pareggiato quella partita il discorso salvezza si sarebbe complicato. E’ stato bello anche perché a fine partita c’è stato l’abbraccio dei miei compagni, è stato molto bello».
Qual è il suo modello stilistico in qualità di estremo difensore?
«Sicuramente Julio Cesar. Ho avuto la fortuna di allenarmi con lui quando era all’Inter ed era veramente il top, fortissimo».
Gli esperti del settore discutono su chi sia il migliore estremo difensore attualmente in Serie A, con correnti di pensiero che portano a Buffon ed altre che sostengono Handanovic. Dal suo punto di vista, chi merita la palma?
«Per me, adesso come adesso, Handanovic. Se fossi un direttore sportivo in questo momento sceglierei lo sloveno, per la sicurezza che fornisce, perché è giovane e per la personalità».
Lei è cresciuto nel settore giovanile dell’Inter. Il suo sogno è quello di difendere i pali del club nerazzurro?
«Certo che sì, il mio sogno è quello di indossare la maglia nerazzurra. Quando accadrà? Bisogna continuare così, servono annate così e serve lavorare giorno per giorno sui pregi e sui difetti. Il lavoro paga».
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