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Di Gennaro: “La Croazia ha un centrocampo che in tanti se lo possono sognare”

Gianni Pampinella

Ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, Antonio Di Gennaro ha parlato delle due semifinali

"Lo definirei il Mondiale delle sorprese e del ritorno dell'elogio alla fase difensiva. Avete visto il Marocco? Si difendono bene col 4-1-4-1 e ripartono con grande vigore. Anche il tecnico marocchino Regragui è stato molto bravo a convincere i giocatori offensivi come Ziyech e Boufal dell'importanza del sacrificio e della fase difensiva. Il nostro calcio non è da disprezzare, ricordiamoci che ci ha portato quattro Mondiali e due Europei. In questo mondiale il tiqui-taca, il possesso palla prolungato e la costruzione dal basso hanno lasciato a desiderare: la fase difensiva è tornata a essere decisiva". Così Antonio Di Gennaro, ex calciatore e telecronista inviato RAI in Qatar, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1.

"Amrabat è cresciuto tantissimo - spiega Di Gennaro - questo ruolo lo faceva anche l'anno scorso nella Fiorentina, però non con queste qualità e prestazioni. Come Luis Enrique, sono rimasto impressionato da Ounahi: è esile, ma ha questa capacità di spunto, di ripartenza e di forza fuori dal comune". Finale Francia-Argentina? "Credo sia un 70-30 per la Francia, anche per l'abitudine a giocare queste partite, ma adesso può succedere di tutto".

Semifinale Argentina-Croazia: "Quattro anni fa finì 3-0 per la Croazia, ci deve essere un pensiero da parte della squadra di Scaloni che non era partita bene. Messi è stato più decisivo di Neymar e di Ronaldo, anche se sul piano del gioco e tatticamente l'Argentina ha lasciato un po' a desiderare. Alla Croazia manca un attaccante, non ci sono più Mandzukic e Rebic, ma ha una grande organizzazione difensiva, un super portiere e una grande coppia centrale, Gvardiol mi ha impressionato e un centrocampo che in tanti se lo possono sognare. Può essere decisa da grandi talenti, Modric e Messi possono fare ancora la differenza".