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Di Marzio: “Strani incroci di panchine e quella battutina di Ranieri ai dirigenti dell’Inter’…

Eva A. Provenzano

Nell’editoriale per Tuttomercatoweb.com Gianluca Di Marzio, noto giornalista ed inviato di Sky, racconta dei due allenatori italiani protagonisti della Champions: Mazzarri e Ranieri e di uno strano incrocio di panchine (e di mercato)....

Nell'editoriale per Tuttomercatoweb.com Gianluca Di Marzio, noto giornalista ed inviato di Sky, racconta dei due allenatori italiani protagonisti della Champions: Mazzarri e Ranieri e di uno strano incrocio di panchine (e di mercato).

"Così lontani e così vicini: compagni di avventura per dimostrare che l'Italia può essere ancora protagonista fuori dai confini, avversari non solo in campionato (sabato prossimo) ma anche per una panchina, storia di circa 2 anni fa. Era il 31 agosto 2009, Spalletti si era dimesso dopo la sconfitta con la Juve, la Roma in cerca di una nuova guida. Fu subito ballottaggio, Ranieri o Mazzarri, squillò il cellulare di entrambi. Ranieri vinse la sfida per la panchina del suo cuore, sfiorando poi lo scudetto, mentre Mazzarri sostituì Donadoni poche giornate dopo, vissero tutti felici e contenti. Incroci, segni del destino: perché Ranieri ha preso il posto di Gasperini, ma non avrebbe potuto se Gasperini avesse davvero preso il posto di Mazzarri, non è solo una filastrocca. Anche De Laurentiis pensò a Ranieri quando il feeling con il suo allenatore sembrava destinato al divorzio. Forse partì anche una telefonata, di sicuro il presidente si procurò il numero, quel ballottaggio lo vinse comunque Gasperini, anzi lo vinse Mazzarri, pace fatta e ripartenza degna del miglior Napoli. Così Gasp si ritrovò poi all'Inter, Ranieri a casa, un pò deluso per non essere stato preso in considerazione per l'eredità di Leonardo", scrive nel suo editoriale. 

Poi lo stesso giornalista rivela: "L'allenatore nerazzurro si è un po' risentito di non essere stato preso in considerazione a giugno, tra tutti quei nomi la sua candidatura non era stata neanche valutata. Ranieri si è tolto subito il sassolino dalla scarpa con un paio di battute ai suoi dirigenti, per quella consapevolezza, un po' presunzione di poter essere (già a giugno) l'uomo giusto nel momento giusto. E i primi risultati lo stanno dimostrando".