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Ma l’Inter ha un suo Drogba?
—«Premetto che Lautaro e Barella mi piacciono tantissimo: hanno un motore da Premier, sono due pericoli per il City. Il Drogba di questa Inter, però, è il mio amico Romelu: l’ho conosciuto 19enne al Chelsea, quando ero assistente di Villas-Boas. Aveva una fame incredibile. Posso dire che, se sta bene, spacca davvero il mondo. È una besta che non si ferma. E adesso mi pare stia bene...».
Da conoscitore dei Blues: cosa è successo quando Rom è tornato a Londra? E cosa succederà adesso col suo prestito?
—«Posso dire che tutta la famiglia Chelsea si aspettava di aver ripreso un attaccante formidabile, ma non so davvero cosa sia successo con Tuchel. E non so quale sarà la decisione del club che è proprietaria del cartellino. Sicuramente ognuno nella vita dovrebbe fare sempre ciò che lo rende felice...».
Dzeko o Lukaku: chi dovrebbe iniziare per lei a Istanbul?
—«È bello avere un mal di testa del genere. L’avete capito, io stravedo per Romelu, ma anche Dzeko quando gioca è pericoloso. Finora il sistema scelto di Inzaghi ha funzionato: tenere per 60’ Dzeko, poi scatenare la tigre del Belgio».
Ma quei due reggono il confronto con Haaland?
—«Haaland sta strabiliando, ma il motore è De Bruyne, uno che recupera, dà l’assist e poi va a segnare: fa tutto lui. E poi con un’umilità impensabile: neanche si rende conto quanto sia forte! Ma in una finale si può fermare chiunque, anche questo Kevin».
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