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Al suo primo anno da ex calciatore, in seguito alla decisione di appendere gli scarpini al chiodo e di lasciare l’Udinese, Antonio Di Natale sta vivendo la realtà bianconera dal di fuori. Non abita più a Udine ma ad Empoli, città della moglie, e mercoledì sera sarà protagonista della 'Partita della pace' organizzata a Roma. Al momento questo è l’unico modo in cui l'ex capitano friulano è rimasto legato al calcio, ma l'attuale situazione dell’Udinese la sta vivendo comunque con amarezza.
Di Natale, senza troppi giri di parole, non si è nascosto in un’intervista al ‘Gazzettino’, accusando principalmente la società (non Iachini e nemmeno i giocatori): "Amo Udine e i suoi tifosi, in questa città sono stato bene, per cui mi fa male vedere l’Udinese nei bassifondi. È una solfa che prosegue da tre anni. A questo punto basta prendersela con quel giocatore, oppure con Pinzi, poi con il sottoscritto, infine con Iachini che è una bravissima persona e che non meritava l’esonero. Non ci sono scuse. Se la squadra negli ultimi anni ha conquistato 40 punti soltanto, se non ha divertito significa che anche altri hanno commesso errori. Io guardo al Chievo e al Sassuolo, questi due club sono gli esempi da imitare. I Pozzo hanno fatto tanto per il calcio friulano, ma nessuno può chiamarsi fuori quando le cose vanno maluccio. Di questo passo vedrete che un tecnico preferirà allenare il Palermo di Zamparini piuttosto che l’Udinese".
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