Per chi ha seguito il Bologna, la galoppata di Calafiori con geniale assist a Zaccagni è normalità.
«Cala rappresenta una sorpresa per chi non lo conosce bene. Noi lo sappiamo capace di tali prodezze. 4 mln? Con Giovanni Sartori lo stavamo seguendo da due anni, era reduce da un guaio al ginocchio. Il Basilea è una fucina interessante di giocatori, abbiamo preso anche Ndoye».
È stato Motta a trasformare Calafiori da terzino in difensore centrale con licenza di uccidere?
«Sì, ora è un giocatore che si è sdoppiato, facendo benissimo due ruoli».
Sabato non ci sarà per squalifica. Assenza grave?
«Era il suo momento, come ha detto lui stesso: speriamo di rivederlo nei quarti».
A Capello ricorda Sergio Ramos, a me certi difensori dell’Olanda 1974, che avanzavano palla al piede e sguardo alto.
«È il prototipo del difensore moderno che tiene pronte le manette ma offende anche. Al Bologna abbiamo anche Lucumi e Beukema».
Reali possibilità che Cala resti a Bologna?
«Le dinamiche del mercato si svilupperanno a fine Europeo ma l’intenzione è quella di tenere tutti. Quindi anche Calafiori».
Sabato incontriamo una Svizzera alla bolognese. Ci fa tre flash dei rossoblù che avremo di fronte? Partiamo da Freuler.
«È un leader, un uomo squadra con grande mentalità e una guida per la sua nazionale come lo è per il Bologna. Aebischer? Duttile, fa giocare bene i suoi compagni, è generoso ed è il classico centrocampista che fa felice qualunque allenatore. Ndoye? Una freccia, ha forza e velocità. Gioca ora come seconda punta e sta imparando anche a fare gol. Occhio, quindi, difensori azzurri».
Quanto l’ha delusa, sinora, l’Italia?
«Contro la Croazia ho visto ragazzi ancora scossi dalla bambola subìta contro al Spagna. Però, dopo il gol di Modric la reazione c’è stata».
Quella sì ma il gioco?
«Spalletti non ha avuto tanto tempo per preparare l’Europeo. Orainiziano le partite dentro-fuori e scommetto che le cose cambieranno».
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