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Il vice-direttore de La Gazzetta dello Sport Andrea Di Caro ha commentato così il sabato pre Juventus-Inter, match rinviato causa emergenza coronavirus:
"In tempi normali lo avremmo definito un pasticciaccio brutto per caos, tempistica e scelta finale. Ma questi sono tutt’altro che tempi normali. In una settimana in Italia con la diffusione del coronavirus è successo di tutto: polemiche politiche, boom mediatico, notizie reali e forti allarmismi, panico, provvedimenti drastici, marce indietro... In questo scenario sono state prese anche le decisioni sportive: giocare a porte aperte, a porte chiuse, rinviare le partite. Andiamo per punti
1) Ricordiamoci sempre che parliamo di scelte per la salvaguardia della salute, arrivate dopo diversi summit tra istituzioni politiche e sportive. Davanti alla salute gli interessi privati passano tutti in secondo piano.
2) Sono state rimandate le partite per permettere la presenza dei tifosi, salvare l’immagine del nostro calcio e dell’Italia che sta cercando di dare un segnale di normalità e ripresa.
3) È indubbio però che lo slittamento al lontano 13 maggio delle partite di ieri - a cui aggiungere ancora i recuperi della giornata scorsa... - rende il calendario intasatissimo a maggio e quasi proibitivo per alcune squadre (leggi Inter). Non c’è equilibrio tra chi ha disputato tutte le gare e chi dovrà recuperarle giocando ogni tre giorni nella fase clou: campionato condizionato pesantemente.
4) Col senno di poi e con il forte rischio che la prossima giornata possa presentare problemi analoghi, sarebbe stato più giusto giocare: porte aperte e porte chiuse in base alle città. Un Paese dà un segnale di controllo, serietà e ripartenza anche quando mostra di saper rispettare i suoi impegni e calendari, compresi quelli calcistici. E pazienza se 202 paesi collegati si sarebbero persi lo show sugli spalti di Juve-Inter.
5) Molti dirigenti hanno rimproverato alla Lega una mancata condivisione della scelta. Vero, ma se nelle assemblee e nei consigli si desse prova di equilibrio invece di litigare solo per i propri interessi sarebbe più facile poi decidere insieme.
6) Il calendario è un tetris ma invitiamo la Lega calcio a valutare la modifica della data del 13 maggio. E dire se la prossima giornata prevederà gare a porte chiuse o in campo neutro.
7) Sui social polemiche a non finire. Gli italiani stanno tornano alla normalità... Ma attenzione: il virus c’è ancora e i contagi continuano. Non abbassiamo la guardia".
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