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E’ il nuovo allenatore del Catania. Diego Simeone, un ex nerazzurro, guiderà in campionato la squadra siciliana al posto di Giampaolo. Il suo ritorno in Serie A viene sottolineato dalla Gazzetta dello Sport con un articolo: ‘Ritratto del guerriero che il 5 maggio 2002 distrusse il passato’.
Era arrivato all’Inter nel 1997 grazie all’insistenza di Sandrino Mazzola, allora responsabile del mercato nerazzurro. Il suo debutto contro il Brescia andò malissimo: sbaglio tutti i passaggi possibili e immaginabili, prese un sacco di fischi, ma la domenica successiva contro il Foggia s’impose e divenne un punto di riferimento per la tifoseria interista e per i suoi compagni. Uno dei leader del ‘branco argentino’.
“Sembrava dovesse rimanere a lungo a Milano – scrive la rosea – piaceva molto anche a Moratti. Invece la sua avventura s’interruppe dopo appena due stagioni”. Era arrivato sulla panchina della Beneamata Marcello Lippi. Il Cholo si trasferì alla Lazio di Cragnotti.
E c’era ancora il 5 maggio 2002 (che da 2010 è solo un bruttissimo incidente di percorso) quando la formazione nerazzurra, guidata da Cuper, arrivò ad un passo dal 14esimo scudetto e lo perse proprio nell’ultima giornata contro i biancocelesti (e, quel che è peggio, regalandolo alla Juve).
Fu proprio Simeone a segnare uno dei gol del 4-2 da incubo: “Un colpo da campione – ricorda Nicola Cecere che firma l’articolo - un colpo crudele. Diego tornò a centrocampo avvilito, dandosi delle botte sulla testa, quasi volesse punirsi per l’affronto al passato”.
Giocava con la maglia nerazzurra, quando Ceccherini, non fischiò il rigore contro Ronaldo. E proprio lui aveva appena regalato lo scudetto alla Juventus. “Perché il Cholo – conclude lo stesso giornalista – è un guerriero: prima combatte, poi riflette”.
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