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Difesa meno solida? All’Inter non fanno drammi. “Anzi, c’è la convinzione che…”

Matteo Pifferi Redattore 
Palacios è in arrivo ma la difesa del titolo passa anche da una maggiore solidità difensiva: all'Inter sono tranquilli

"Non sarà questo mancinone di quasi due metri a sistemare la calce mancante tra i mattoncini del vecchio muro. Per quanto talentuoso, Tomas Palacios, 21 anni e tante speranze, non potrà riportare con un colpo di bacchetta la difesa dell’Inter ai fasti della stella. Eppure, con l’arrivo dell’argentino nato nella Pampa i nerazzurri si sentirebbero un filo più protetti dalle avversità. Sarebbe un facsimile di Bastoni sul centro-sinistra, un pezzo in più per allungare le rotazioni e, soprattutto, un altro lampo di futuro in un reparto che inizia a mostrare le rughe del tempo". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport sul probabile arrivo di Palacios all'Inter. Un'Inter che però deve comunque sistemare la difesa, bucata due volte dal Genoa per due disattenzioni individuali ma che possono suonare come un primo campanello d'allarme.

"Man mano che passano i giorni e si risolvono gli inghippi burocratici in Sud America, il centrale si avvicina a Milano, meta da lui ambita più di tutte le altre: visto quanto è caldeggiato questo acquisto da Simone Inzaghi, lo staff tecnico sorriderebbe. Il problema, però, là dietro non si ripara così facilmente: sembra più profondo di un singolo giocatore, peraltro destinato alla panchina. Quel senso di insicurezza mostrato a Genova e prima ancora nel precampionato sparso ha a che fare più con la testa (e le gambe) che con i singoli. In una sola partita di campionato la squadra di Simone ha incassato le stesse reti prese in sei nella scorsa stagione: va bene la casualità di una lettura sbagliata del portiere o di un braccio galeotto in mezzo all’area, ma i numeri sono sempre testardi, diceva qualcuno. Insomma, questa cifra non deve allarmare ma non può neanche passare sotto traccia: la difesa del tricolore passa dal ritrovamento del vecchio spirito, quei nervi tesi come lame che ti portano a stare concentrato quando serve", aggiunge la Rosea.

I numeri della scorsa stagione sono difficilmente ripetibili ma le parole di Inzaghi prima dell'inizio della stagione sono state emblematiche: per restare competitivi ai massimi livelli serve attenzione e fame, da ritrovare subito già a partire dal prossimo impegno col Lecce. "All’Inter nessuno fa particolari drammi, anzi c’è la convinzione sparsa che quando verranno smaltiti i carichi di lavoro certi svarioni non si ripeteranno: in fondo, basterà sintonizzare le gambe alla testa. Più complicato, invece, quell’altro problema legato al tempo che passa, quello sì inesorabile: in un reparto ringiovanito l’anno scorso da Bisseck e quest’anno probabilmente da Palacios, i due centrali restano comunque degli ultra-trentenni. Sulle spalle, comunque larghe, di Francesco Acerbi e Stefan de Vrij pesa un anno di più e a questo punto del cammino non è secondario: nel prossimo febbraio l’italiano arriverà a 37, l’olandese a 33. Nessuno alla certezza che resista a lungo la loro affidabilità, finora garantita", commenta La Gazzetta.